Dal 1971, eliminata ogni vestigia di convertibilità in ORO, il mondo intero è stato inondato di dollari che adesso, grazie alla tecnologia, si muovono da un angolo all’altro del pianeta alla velocità della luce.
I dollari sono dappertutto:
1. Negli scambi e nei commerci di tutto il mondo
2. In tutti i depositi e negli investimenti azionari e obbligazionari
3. Nei fondi comuni di investimento e nei fondi sovrani
4. Nei fondi pensione e nei fondi previdenziali e immobiliari
5. Nelle stanze di compensazione e nei piani industriali di tutte le mega corporation, delle aziende manifatturiere e dell’energia.
La creazione di dollari a debito, dal 1971 ad ora, ha ormai raggiunto la fase INSOSTENIBILE della crescita esponenziale. Quella che sui grafici assume la forma della “mazza da hockey” ovvero una piccola parte orizzontale che sta in basso e il manico della mazza che si impenna verticale verso l’alto

.
Un sistema economico globale dove il mondo intero è pieno zeppo di dollari e che ha ormai superato il punto di non ritorno. Togliere il dollaro americano da questo paradigma vuol dire rifondare il mondo economico da zero. Sarà un evento biblico. Occorre veramente prendere coscienza di questo e prepararsi mentalmente ed economicamente.
Con queste newsletter e con il mio lavoro di divulgazione, cerco di mettere insieme diversi punti di vista e di fornire le informazioni necessarie affinché coloro che leggono i miei articoli siano in grado di fare le scelte giuste utilizzando il proprio buon senso. Siamo in un contesto in cui la mappa cognitiva della gente viene attaccata di continuo da un sistema mediatico che vuole un pubblico confuso, terrorizzato, e abbandonato nella totale incertezza, privo di leadership in grado di proporre soluzioni che non siano guerre, freddo, fame e privazioni, e sterilizzazione chimica da me definita “lockdown genitale”; in un contorno di catastrofici eventi climatici molti dei quali di natura artificiale. Senza gli strumenti di comprensione necessari, vivendo nella paura, si fanno le scelte sbagliate. Gli scenari che si prospettano sono effettivamente inquietanti, ma questo non vuol dire che bisogna stare fermi in un angolo a piangere. Penso che sia invece necessario avere un’immagine credibile di quello che si prospetta per posizionarsi e reagire in modo proattivo.
Alla guida di questi cambiamenti epocali abbiamo il World Economic Forum che cerca goffamente di proporre delle soluzioni ridicole per cercare di contenere l’inevitabile collasso di un sistema insostenibile. La direzione intrapresa sembra essere quella di guidare il mondo intero verso una vera e propria inversione a U da un paradigma energetico ed economico basato sul dollaro ed i combustibili fossili ad un mondo di energie alternative gestito dall’Intelligenza Artificiale e da nuovi equilibri economici tra le nazioni. Ho detto goffamente perché il tentativo di convincere tutti che sarà possibile smettere di usare petrolio è veramente qualcosa di ingenuo; la quantità di metalli necessaria per costruire centrali eoliche e solari è letteralmente impossibile da ottenere. Il passaggio a fonti di energia alternativa è un’utopia, e lo si capisce da questa Lectio Magistralis del Prof. Simon Michaux
dove si vede che saranno necessari addirittura migliaia di anni di estrazione per procurarsi sufficienti materie prime per la costruzione dei nuovi impianti della cosiddetta Green Economy

198 anni per estrarre tutto il rame necessario
400 anni per il nickel
9920 anni per il litio
29000 anni per il germanio (Il germanio (Ge) è un elemento non essenziale con proprietà chimiche simili a quelle del silicio. È un importante semiconduttore usato nella fabbricazione di transistor e diodi).
Alla luce di queste interessanti considerazioni del Prof. Michaux, passiamo ad ascoltare le previsioni di un altro esperto di metalli e materie prime, soprattutto rame: SimonHunt, che vive a Dubai

.
“Come mi ha detto un vecchio e saggio amico, “Simon, siamo nella Terza Guerra Mondiale”! Questa guerra avrà delle enormi implicazioni monetarie e fiscali. Per prima cosa, le banche centrali dovranno includere le conseguenze della guerra nelle loro politiche monetarie e dato che sono intrappolate dalla policy della Federal Reserve, di alzare i tassi drenando liquidità con una diminuzione del credito nel sistema, penso che ci sarà un incidente nei mercati finanziari. Questa sarà la scusa che la Federal Reserve utilizzerà per invertire la rotta, smetterla di alzare i tassi e tornare al Q.E. alla fine di questo anno. Quello che continueremo a vedere sarà un calo dei valori azionari accompagnato da volatilità, fino alla primavera del 2023. Il dollaro scenderà dai suoi massimi di almeno il 13% intorno a primavera. Anche i mercati delle commodity continueranno a calare, ma l’inflazione resterà alta e tornerà a salire accompagnata da un dollaro che si deprezzerà in modo repentino verso la fine del 2023 e l’inizio del 2024.
Verso la fine del 2024 e l’inizio del 2025 sarà quando avremo il “BLOW OFF” dei titoli Treasuries decennali americani che toccheranno 11% di tasso d’interesse. Ci saranno problemi interni al mercato e le guerre in Europa, Asia, Medio Oriente aumenteranno d’intensità. Ciò ci condurrà verso una depressione simile a quella sperimentata nel periodo che va dal 1929 al 1932. In questo scenario, il prezzo del rame scenderà a 6200$ verso la primavera del prossimo anno. Ma il Q.E. e l’inflazione porteranno il prezzo del petrolio a 250$ a metà del 2024. Anche i prezzi dei generi alimentari avranno una nuova impennata, anche a causa dei problemi legati alle siccità in Europa e nel Midwest degli USA.
La Russia e la Cina capiscono perfettamente l’intento dell’America e dei suoi alleati di volerli eliminare, in quanto concorrenti nello status del dominio del mondo. Per la Russia e la Cina è una questione di sopravvivenza. Per questo la guerra non finirà a breve e i combustibili fossili della Russia non torneranno a fluire verso l’Occidente. È un conflitto esistenziale. Come va a finire non lo sa nessuno. Ma se cerchiamo di unire i puntini vediamo che entro 3 anni, forse prima che dopo, il mondo inizierà ad adoperare la nuova valuta che sarà ancorata a circa 20 commodity, ma queste commodity non saranno prezzate in dollari bensì in grammi di oro. Ciò cambia drasticamente gli equilibri mondiali. Entro il 2030 il mondo opererà con due sistemi: un sistema basato sul dollaro e un altro sistema dove il valore sarà basato sull’oro utilizzato da quella parte del mondo che controlla le maggiori commodity come: petrolio, gas naturale, carbone e rame. Una biforcazione dei sistemi monetari internazionali.
A causa della LEGGE DI GRESHAM (https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Gresham),
la valuta meno pregiata sarà scambiata più velocemente causandone la rapida perdita di valore rispetto alla valuta pregiata con sottostante aureo.
Per capire la magnitudine delle conseguenze che si avranno, occorre prendere in considerazione quanto segue; abbiamo riportato il prezzo del rame in dollari al valore del 1980. Il prezzo in dollari è cresciuto 4.5 volte e il costo è cresciuto 3,5 volte. Se si converte il valore del rame, non in dollari, ma in grammi d’oro il costo è salito solo del 13% e il prezzo solo del 48%. A causa di questo effetto, i produttori di rame hanno ricevuto soltanto una valuta cartacea che non aveva niente a che fare con le dinamiche dell’industria. E se consideriamo il valore del dollaro nel 1980, vediamo che adesso equivale a 25 centesimi. Tutto il mondo dei produttori di commodity, a cominciare dai produttori di petrolio, sta iniziando a considerare questo fatto: vorranno veramente continuare a farsi pagare in una valuta che perde di valore ogni anno? No! Vorranno in cambio qualcosa di valore! Il problema è: come accetteranno questa cosa i paesi occidentali? Non ho questa risposta. Potrebbe anche darsi che anch’essi siano costretti a seguire la medesima via. Ma questo è ciò che accadrà durante gli anni della depressione che prevedo inizieranno nel tardo 2024 fino al 2027. Se il nuovo mondo introdurrà questa nuova valuta, ciò sarà l’inizio della fine dell’egemonia del dollaro. Gli USA lasceranno che ciò avvenga? Probabilmente no. E cosa vuol dire questo? Vuol dire GUERRA! Una guerra ancora più diretta della “guerra proxy” iniziata in Ucraina, e non mi meraviglierei di vedere il conflitto estendersi ad altre nazioni già prima della fine di questo anno. Penso che ci sarà un evento talmente grave da costringere la Russia ad utilizzare l’ostilità per sopprimere le provocazioni occidentali. Polonia? Stati Baltici? Chi lo sa. Ma questi sono gli eventi che si avvereranno in una forma o l’altra. I Russi hanno molto a cuore la sicurezza dei propri confini.
Il crollo del Treasury decennale americano provocato dall’aumento dei tassi distruggerà l’economia americana e provocherà un ulteriore aumento dell’intensità della guerra. I tassi si alzeranno per cercare di contenere l’inflazione e questo provocherà la distruzione del sistema economico attuale con l’arresto cardiaco del mercato del credito.
Lo so! È uno scenario apocalittico. Ma io sono nato nello Yorkshire e la gente dello Yorkshire dice sempre quello che pensa. Una possibile via di uscita da questa traiettoria dipenderà dalle scelte politiche degli Stati Uniti d’America specialmente in termini di politica monetaria, visto che si prospetta una futura valuta di riserva globale, concorrente al dollaro, che è basata su di un solido sottostante di materie prime prezzate in oro. Questo provocherà un grande interesse nel mondo dei metalli. L’oro potrebbe ancora restare basso a causa della forza temporanea del dollaro, ma andrà velocemente almeno a 2500 $/Oz. La parte più importante di questa equazione è a quanto ammontano le riserve aure di Russia e Cina; le cifre pubblicate sono solo una piccola parte del totale. Secondo la mia ricerca e quella del mio amico Alasdair McLeod, la Russia ha 12mila tonnellate d’oro e la Cina ha 52mila tonnellate d’oro. Questa quantità aggiuntiva non dichiarata di oro esistente porterà ancora della volatilità al prezzo dell’oro per tutto il periodo di transizione dal vecchio al nuovo sistema valutario. Questa valuta basata sull’oro sarà inizialmente utilizzata dai paesi BRICS per compensare scambi reciproci”… .. .. .. … ..
Alla luce di queste interessanti previsioni dell’ottimo Simon Hunt, abbiamo molti elementi in più per valutare probabili scenari futuri. A mio modesto avviso, vedo nelle parole di Simon Hunt il delinearsi di un periodo di pesante assestamento degli equilibri monetari globali e il prevalere di una nuova valuta di scambio che sarà di qualità superiore alle montagne di debiti che stanno soffocando il mondo con un cappio al collo mortale. In ogni caso, dopo un periodo di turbolenza e incertezza, dal rogo della carta incenerito dalle guerre, emergerà un nuovo sistema che necessariamente dovrà mettere tutti d’accordo. Il trucco dei soldi di carta creati a debito è durato anche troppo ed ha causato innumerevoli distorsioni e distruzioni. Occorre una nuova valuta credibile che metta tutti d’accordo proprio perché tutti siano in grado di riconoscerne il valore. La base di quella valuta sarà nuovamente l’oro. Per questo tutti i paesi stanno accumulando tutte le riserve auree che riescono a comprare. Se come dice Simon Hunt, tutto sarà prezzato in grammi d’oro, penso che sia prudente avere dell’oro, per poter essere protagonisti del nuovo strumento monetario globale che è in corso di implementazione oltre che sperare e pregare ovviamente che la guerra che Simon Hunt prevede non avvenga o non degeneri oltre, perché altrimenti non c’è soluzione.
Di Franco Remondina