Altro che furfanteria… vendono titoli che non ci sono!

Assurdo, sodi creati dal nulla per comprare obbligazioni create dal nulla!

Una intervista

LA RAGIONIERA NELLA CLASSE DEI RIPETENTI
Potentissime rivelazioni della bravissima Susanne Trimbath
ANDREA CECCHI
 Dopo le rivelazioni di David Rogers Webb contenute nel suo libro The Great Taking, nel suo documentario e nelle successive interviste, sembrava impossibile restare scioccati ulteriormente. Invece, visto che al peggio, come si suol dire, non c’è mai fine, mi devo ricredere. C’è ancora di peggio. Sono giunto a queste conclusioni dopo aver ascoltato l’intervista rilasciata da Susanne Trimbath al canale Peak Prosperity.https://peakprosperity.com/the-most-shocking-interview-ive-conducted-this-year/
La prima cosa che mi è venuta in mente guardando l’immagine di anteprima della video intervista, è che a una donna, con la faccia grintosa come quella di Susanne, non sfugge nulla. Come la tipica ragioniera abituata a far tornare i conti, che non molla il libro mastro fino a che i totali non quadrano.
Una disciplina ferrea nel suo lavoro! Quel tipo di donna che prende in mano i libri contabili da una parte e i volumi di centinaia di pagine di leggi e regolamenti da quell’altra e spulcia tutto fino all’ultima virgola. A una così non gliela fai sotto al naso.
Poi, dall’interno, lavorando gomito a gomito con le istituzioni coinvolte nella più colossale truffa/schema Ponzi della storia dell’umanità, denominata “sistema finanziario globale”, ci racconta, denunciando apertamente, tutto il rischio e la corruzione di cui questo sistema è intriso fino al midollo. Un sistema che è quello dove gli ignari risparmiatori affidano molto spesso tutto il proprio patrimonio e che si accorgono che non era prudente farlo solo quando scoppia, la banca chiude e sparisce tutto.
Proseguendo nell’ascolto e leggendo i suoi tweet e il suo lavoro, che continuerò molto volentieri ad approfondire, devo congratularmi veramente con Ms. Trimbath per l’eccezionale contributo che ci sta dando nel farci capire come funziona realmente il sistema finanziario e quanto esso sia schifosamente truccato e marcio oltre ogni immaginazione. Per procedere nella lettura, suggerisco di assumere prima una tisana rilassante, fare dei bei respiri profondi e un fohn a portata di mano, perché quello che racconta Susanne, fa veramente drizzare i capelli. Prima di tutto, vediamo chi sono i RIPETENTI.
Ho usato questo titolo scherzoso per individuare i protagonisti della nostra storia: I RIPETENTI, ovvero quelli che ripetono. Cosa ripetono? Lo stesso identico repertorio della grande crisi dei mutui subprime e di tutto il castello di finanza tossica costruito sopra di essi. Proprio così. Non è cambiato nulla. Anzi, qualcosa è cambiato. Come ci fa capire Susanne Trimbath, l’unica cosa che è cambiata è una legislazione ancora più favorevole verso gli speculatori, gli Hedge Fund, i broker, le banche, le clearing house ecc, ovvero tutta la catena di intermediari che usano i soldi dei risparmiatori per fare scommesse rischiosissime che, grazie all’effetto leva, crescono moltiplicandosi in modo vertiginoso con un livello di pericolosità che adesso è esponenzialmente maggiore rispetto alla grande crisi del 2008. D’altronde abbiamo gestori di Hedge Fund ( I RIPETENTI) che guadagnano miliardi di dollari l’anno sfruttando questo sistema, e se guadagni miliardi di dollari sfruttando un sistema totalmente sbilanciato a tuo favore, non vedo ragione per voler smettere la goduria.

Susanne Ttimbath – Quando ho iniziato a lavorare per la DDTC – (Depository Trust Company, fondata nel 1973, è una società di New York che svolge le funzioni di depositario centrale di titoli nell’ambito del sistema di mercato nazionale statunitense) – esisteva la sussistenza cartacea di un documento che certificava la reale esistenza di un titolo d’investimento custodito in cassaforte. Istituzioni come la DDTC sono state create proprio a causa di problemi collegati alla titolarità dei certificati. Adesso, l’articolo 8 dell’ UNIFORMED COMMERCIAL CODE ha reso possibile la rappresentazione della proprietà di un asset in forma elettronica, senza bisogno di avere un pezzo di carta. Questo cambiamento è stato molto determinante e gli investitori individuali non se ne sono accorti. Chris Martenson – Ho guardato anche gli articoli 11 12 e 8 e 9 dell’UCC e quello che si capisce è che esiste il concetto che si possano prendere delle decisioni determinanti invocando la “stabilità finanziaria” , ma non esiste nessuna definizione, da nessuna parte di cosa si intenda per stabilità finanziaria.( https://www.law.cornell.edu/ucc/8 )
Susanne Trimbath – Esattamente. É quello che sta accadendo nell’Unione Europea dove viene dichiarato che certe misure devono essere adottate se sussistono cause che possono minacciare la stabilità finanziaria senza preoccuparsi di dare una definizione di quello che si intende per stabilità finanziaria.
Chris Martenson – In questo modo, ignorando di definire cosa intendono per stabilità finanziaria, possono permettersi di ignorare interi volumi di legge fallimentare e fare chissà cos’altro, rimanendo sul vago, e io non mi fido di ciò che è vago, che ne pensi?Susanne Trimbath – C’è un’altra definizione che non sono stata in grado di trovare ed è quella di cosa sia un Market Maker. Adesso, con la prassi di Wall Street, di creare più titoli rispetto alla reale consistenza degli asset, immaginare queste cose, tutto risulta totalmente assurdo. Come si può parlare di stabilità finanziaria in un mondo dove viene consentita la creazione di un numero di titoli finanziari maggiore della reale consistenza di essi?
Chris Martenson – Quando parli dell’esistenza in circolazione di un numero maggiore di titoli fittizi rispetto alla reale consistenza sottostante, stai parlando dei derivati? Stai dicendo che esistono in circolazione più azioni emesse della stessa società?
Susanne Trimbath – C’è quest’ azienda che si chiama Market Grip che adesso è parte di DDTC, ho letto sul loro sito web che intorno agli anni 2007-2008-2009 ebbero una sorta di “momento alleluja” quando capirono che era possibile emettere CDS tutto il giorno senza curarsi del sottostante. La stessa identica cosa avviene con i Market Maker. I Market Maker possono vendere azioni tutto il giorno, basta che ci sia qualcuno che vuole comprarle. Quello che accade è che prendono i soldi dagli investitori e non gli danno niente in cambio perché non hanno mai ricevuto quelle azioni né dall’emittente né da qualche venditore. Possono quindi vendere azioni senza consegnare quello che l’investitore crede di aver comprato.
Chris Martenson – Questo che dici è scioccante. Mi ricordo quando le azioni erano emesse su di un supporto cartaceo colorato rappresentante dei certificati molto belli che avevano un numero di serie CUSIP – (The Committee on Uniform Securities Identification Procedures) – collegato al titolare. Come è possibile emetere un titolo azionario privo di numero CUSIP? Sono confuso.
Susan Trimbath – Il CUSIP non rendeva unica quell’azione, il CUSIP identificava l’emittente. Quello che certificava la titolarità era il numero del certificato che veniva registrato con il nome dell’acquirente.
Chris Martenson – E allora, quel numero d’identità sul titolo?
Susan Trimbath – Mi rendo conto che è un qualcosa che è difficile da capire per la gente, ma ti dico che di certo esistono più azioni in circolazione di quante ne esistono in realtà; ad esempio, IBM, ci sono più azioni IBM in circolazione di quante IBM ne abbia emesse. E questo è un fatto e io so che questo è vero riguardo anche ai CDS, ai derivati alle obbligazioni emesse sui mutui Mortgage Backed Securities -(un titolo garantito da ipoteca (MBS) è un tipo di titolo garantito da attività – uno “strumento” – garantito da un’ipoteca o da un insieme di ipoteche) – Riguarda anche i buoni Municipali, i buoni del Tesoro, azioni ordinarie e privilegiate. Tutto fa parte di questo meccanismo di iper vendita di titoli inesistenti. I Market Maker, i Broker, possono vendere più di quello che hanno, più di quello che possono prendere in prestito e addirittura di più di quello che esiste!
Chris Martenson – ( faccia sbigottita) Tutto questo mi sembra un pochettino fraudolento, ma lascia che ti chieda una cosa ovvia: cosa accade quando arriva il momento di pagare i dividendi o le cedole, come fanno a bilanciare?
Susan Trimbath – Questa è esattamente la domanda da fare. Stavo cercando di spiegare questa cosa ad un Senatore del New Jersey, che mi diceva: “ ma io ho riscosso i miei dividendi”. Questi Market maker possono ottenere dappertutto i soldi necessari per pagare i dividendi: possono prelevarli dai propri conti, possono prenderli in prestito dalla Federal Reserve, ottenere prestiti dalle banche. Possono trovare i soldi, ma quello che pagano non sono i veri dividendi sono i Payment In Lieu Dividends (https://www.fidelity.com/tax-information/tax-topics/annual-credit-for-substitute-payments) che godono addirittura di agevolazioni fiscali. Quando queste operazioni vengono saldate, si crea un buco nero in cui durante tutta la mia esperienza, non ho mai visto un giorno in cui i conti bilanciavano. Ho sempre e soltanto visto extra titoli che non esistono. Allora la prossima domanda è questa: se il broker deve pagare i dividendi sulle azioni IBM che ha venduto non possedendole, evidentemente non prende i soldi da IBM per farlo. Come fanno a pagare comunque? Qual’è la motivazione che spinge i broker a vendere qualcosa che non possono consegnare? È il guadagno! E dispongono di tantissimi soldi che vengono affidati da tantissimi investitori in molte tipologie di investimento e i soldi, quando si tratta di pagare, vengono prelevati da qui.
Chris Martenson – Quindi, se io ti vendo 100 azioni di IBM a 100 dollari l’una, ho 10mila dollari sul mio conto e se ti devo pagare un dividendo annuo del 4% ho ancora 25 anni di tempo per trovare una soluzione. Mi sembra un giro d’assegni, uno schema alla Madoff su scala più grande e totalmente incistato nel sistema.
Susan Trimbath – Incistato è la parola chiave, e quello che mi viene in mente è il povero risparmiatore che vede volatilizzarsi il proprio piano previdenziale pensionistico e questo avviene totalmente nella legalità perché queste sono istituzioni auto regolamentate. Sono loro che hanno scritto le regole che gli consentono di fare questo nei confronti degli investitori.
Chris Martenson – Immaginiamo uno scenario di crisi di liquidità tipo il 2008, in cui scattano le margin call e i partecipanti iniziano a vendere azioni che non esistono, comprate da altri speculatori, magari con debiti, e allo scopo di shortare quei pacchetti di azioni che credono di avere, in una sorta di reazione a catena dettata dal panico, con svariati soggetti che si scambiano titoli inesistenti, cosa potrebbe succedere?
Susan Trimbath – Questo è il momento in cui i Broker si preoccupano principalmente dei loro migliori clienti, tipo gli istituzionali. Il problema è che le persone che comprano e che pagano per comprare buoni o azioni tramite i broker, non vengono notificati e questo è un grande vantaggio per gli investitori istituzionali, perché essi dispongono di informazioni privilegiate che non sono rese disponibili agli altri investitori. Quando scatta la liquidazione, i titoli vengono progressivamente trasferiti seguendo l’ordine di rilevana degli investitori istituzionali, fino ad arrivare a cascata all’investitore privato e qui arriva la notizia che le azioni o i titoli non ci sono, per qualche motivo inventato, tipo l’ha mangiato il cane, o qualche altra scusa che attribuisce l’errore agli agenti incaricati del trasferimento. Mi è capitato di sentire le scuse più assurde, ma in realtà è perché si tratta di titoli che non esistono perché gli emettitori non gli hanno mai emessi.
Chris Martenson – Sembra una cosa lucrativa!
Susanne Trimbath – Si, si fanno un sacco di soldi. Se utilizzi MF Global – (MF Global, precedentemente nota come Man Financial, era un importante broker globale di derivati ​​finanziari, o società di intermediazione di materie prime, fallita nel 2011. MF Global forniva derivati ​​negoziati in borsa, come futures e opzioni, nonché prodotti OTC come come contratti per differenza (CFD), cambi valutari e scommesse sugli spread. MF Global Inc., la sua controllata broker-dealer, era uno dei principali operatori di titoli del Tesoro degli Stati Uniti. Una serie di problemi di liquidità e ingenti multe e sanzioni hanno perseguitato MF Global a partire dal 2008, portandola alla bancarotta nel 2011) – per dare ordine a Lehman Brothers di comprare dei Titoli di Stato tripla A in realtà ti assumi il rischio di MF Global o di Lehman Brothers perché i tuoi diritti di riscossione sono statti affidati alla banca o al broker e non c’è più nessun collegamento con l’investimento verso il quale avevi riposto la tua fiducia. Il tuo futuro finziario non è collegato con l’emittente del titolo che hai sottoscritto, ma con, ad esempio Merril Lynch o Lehman Brothers o Mf Global perché nessuno ti aveva mai detto che non eri un sottoscrittore, ma solo un detentore di un diritto di riscossione rilasciato dagli intermediari. Chris Martenson – Quindi, se io ho una serie di diritti con quest broker e loro hanno altri contratti con altri soggetti abilitati nel settore delle scommesse finanziarie, questi possono o non possono avere la materialità dei titoli che mi hanno venduto, ma se ci sono dei guai, quello che leggo sul codice UCC 8 e 12 e sul codice fallimentare, mi dice che certi soggetti “istituzionali” hanno la priorità sulla liquidazione rispetto al risparmiatore privato.Susan Trimbath – Quello che è successo di recente, con il fallimento della banca Silicon Valley Bank, è un chiaro esempio di come il Fondo di Garanzia FDIC non abbia fondi a sufficienza per coprire le richieste di rimborso. È dovuta intervenire la Federal Reserve, bypassando un compito che spetterebbe al Ministero del Tesoro e contravvenendo le stesse regole che dovrebbero essere rispettate. Chiediti una cosa Chris: perché alla vigilia del fallimento di Lehman Brothers, non l’ha voluta comprare nessuno? Eppure, erano le scarpette blu, uno dei nomi più venerabili di Wall Street, ma non si trovò nessuno disposto a comprarla? Perché Lehman Brothers vendeva Mortgage Backed Securities (MBS) – obbligazioni basate su mutui ipotecari senza mutui: MBS senza la M. Soltanto BS (in inglese Bull Shit, ovvero menzogne; bugie, balle). Ad un certo punto, i giudici fallimentari hanno stimato che almeno 1/3 delle MBS in circolazione nel 2008 non avevano nessun mutuo sottostante. Queste cose sono emerse nei tribunali fallimentari.
Chris Martenson – La grandezza di questa cosa è sconvolgente; almeno un trilione di dollari o più. Se cerco di vendere un’auto usata per la quale non ho il certificato, passo dei guai…ma come faceva Lehman a fare una cosa del genere?
Susanne Trimbath – Le banche facevano un sacco di mutui e poi li impacchettavano e li vendevano e con quel cash ci facevano altri mutui. Facevano un sacco di soldi anche con l’addebito delle commissioni, con l’addebito degli interessi e con le commissioni sulla vendita dei prodotti strutturati contenenti i bond e poi prendevano i soldi da Wall Street quando gli vendevano questi pacchetti di bond. C’erano così tanti soldi da fare ad ogni passaggio che ad un certo punto non gliene fregava più niente a nessuno se ci fosse o meno un mutuo dietro a quei bond.
Chris Martenson – WOW! E nessuno è andato in galera?
Susan Trimbath – No, nessuno. Tutti questi grandi nomi, Dick Fuld, Jamie Dimon, sono stati interrogati ed hanno addirittura ammesso di vendere securities senza avere idea di cosa fossero. Tutta questa roba tossica è finita nei bilanci della Federal Reserve alla quale ho chiesto personalmente cosa ne faranno di tutta quella robaccia BS? E mi hanno risposto che non ne hanno la più pallida idea.
Chris Martenson – Ma quando quelle obbligazioni BS basate sui mutui giungono a maturazione, come possono essere ripagate se non esiste la M?
Susan Trimbath – Questa è una buona domanda! Ho scritto molto riguardo a questo nel mio libro A DECADE OF ARMAGEDDON. Si tratta di una storia d’amore tra Washington e Wall Street. La Federal Reserve e il Tesoro prendevano soldi dal Congresso, trilioni di dollari, senza far sapere dove andavano a finire quei soldi. È stato un caso gigantesco anche a livello mediatico. Mi ricordo di averne parlato anche con Matt Taibbi e quello che successe è che la gente alla fine non ce la faceva più di stare dietro a tutte queste notizie riguardanti la crisi. Era satura e non poteva assorbire ulteriori notizie e così la gente smise di ascoltare e sfortunatamente, quello è stato il momento in cui tutte le malefatte sono state spazzate sotto al tappeto. E il motivo per qui scrivo libri e faccio interviste come questa è per cercare di mantenere vivo l’interesse nelle persone e far capire la gravità di questi problemi, perché tutto questo rappresenta una seria minaccia per la salute economica dei risparmiatori e senza questo tipo di informazioni non si possono prendere le dovute decisioni per proteggere il proprio patrimonio.
Chris Martenson – Secondo il tuo parere, dopo tutti quei trucchi, le cose adesso sono più o meno sicure, dopo l’entrata in vigore della legge Dodd-Frank Act?
Susan Trimbath – Il Dodd Frank, in pratica dice soltanto: fai uno studio e scrivi un rapporto. La SEC ancora non ha finito di scriverlo! E gli era stato richiesto di farlo nel 2010 dalla legge Dodd Frank. Ma alla fine, è più sicuro adesso? Siamo usciti dalla crisi del 2008 perché il governo ha deciso di accollarsi il rischio salvando le banche, ma cosa succede adesso, se il governo non riesce più a pagare i debiti? Allora il rischio lo vedi per le strade e il tuo portafoglio diventa l’ultima delle tue preoccupazioni.
Chris Martenson – Privatizzazione dei guadagni e socializzazione delle perdite? Testa o croce? Testa vinco io, croce perdi te. Susan Trimbath – Esatto! C’erano anche le elezioni e il 90% dei politici che erano al potere quando sono successe queste cose sono stati rieletti. È difficile per la gente studiare queste cose come facciamo noi due, perché la gente è impeganta ad occuparsi del tran tran quotidiano e non ha l’energia di approfondire quello che accade e quindi si fida delle istituzioni che si occupano dell’economia e della finanza.
Chris Martenson – E nel frattempo sono diventati ancora molto più esperti in questi giochetti e sono state approvate leggi che li proteggono ancora di più. Cosa può fare la gente per proteggersi e salvaguardare il proprio patrimonio?Susan Trimbath – Anche mio nipote mi ha chiesto: “zia, ma quando scriverai un libro a lieto fine”? Beh, c’è questo libro che si chiama Locavesting di Amy Cortese che contiene un sacco di consigli utili. Un’altra cosa necessaria sarebbe un banca territoriale che si occupa del suo territorio invece di mandare tutti i soldi a Wall Street per essere scommesi in questi schemi ultra rischiosi. Un’altra cosa che si può fare è quella di fare appello alla rappresentanza politica, di intervenire per cambiare le cose, ma qui bisognerebbe essere tutti uniti. A livello personale, bisogna cercare di investire direttamente, ed essere sicuri di avere la titolarità di quello che si compra.
Chris Martenson – Certe volte non solo è difficile, ma addirittura impossibile. Sono risalito ai vertici degli uffici legali di certe note agenzie di broker ed ho fatto una semplice domanda: “se ho queste azioni o questi bond presso di voi, chi gode di diritto di prelazione senior su questi titoli”, e non mi sanno rispondere. Forse neanche lo sanno. Susan Trimbath – Molto è dovuto alla smaterializzazione dei titoli. Al fatto che adesso è tutto elettronico.Chris Martenson – Nel 1987 ci fu un primo singhiozzo e dovette intervenire Greenspan a gamba tesa, poi nel 1994-95 ci fu l’episodio dei bond corporativi e dovettero togliere i requisiti di riserva. Poi LTCM e l’intervento necessario dovette crescere di entità. Poi la bolla dot com nel 2001 e successivamente, la crisi dei mutui del 2008, con la necessità di interventi di salvataggio sempre più grandi (per arrivare al Covid con la creazione di trilioni). Mi chiedo ora, quale sarà il prossimo atto di questi interventi?Susan Trimbath – Non va a finire bene. Il sistema è insostenibile. Fino ad ora siamo stati fortunati, ma arriverà il momento in cui non si potrà più contare sui soldi presi in prestito. Nel 2008 Hank Paulson disse al Congresso: “datemi tutti questi soldi o il mondo finirà in pezzi.” La cifra iniziale era di 700 miliardi di dollari. Ho smesso di contare quando siamo arrivati a 23mila miliardi.
Chris Martenson – Ecco perché non viene mai fatta nessuna ispezione ai conti della Federal Reserve!
Susan Trimbath – Ricordati che non si tratta soltanto della Federal Reserve, perché sia Geithner che Paulson (Segretari al Tesoro) provenivano tutti e due dalla Goldman Sachs, e adesso Geithner lavora per un fondo di Private Equity. Gli avvocati della SEC lasciano la SEC e vanno a lavorare per gli studi legali che difendono le società d’investimenti nelle cause contro la SEC. Sono tutte porte girevoli. Soprattutto tra Washington e Wall Street. Si scambiano posto tra politica e banche e fanno soldi a palate. Per questo è difficilissimo cambiare le regole. Perché coloro che fanno le regole sono anche quelli che traggono il massimo beneficio dal sistema stesso. Anche tutto il sistema sanitario, dalle case farmaceutiche agli ospedali, è completamente avviluppato in questa storia d’amore tra Wall Street e Washington. Nessuno vuole cambiare il sistema e la crisi continua a cresce diventando sempre di dimensioni più grandi; e la prossima volta non sarà più un singhiozzo, ma una vera e propria catastrofe.

Di Franco Remondina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *