A seguito del post “finestra ottica”, pubblicato negli ultimi giorni, ricevo un “com-mento” da un lettore, presumibilmente “illuminato”, questo:
Il guaio ulteriore è che: NEPPURE LA MATERIA ESISTE!
Esiste il pensiero della materia…
già … e il “pensiero della materia” dove si genera ? chi lo genera ?
tutti gli esseri viventi (animali, vegetali, … stavo per scrivere minerali) percepiscono la stessa materia, lo stesso mondo materiale: un battere su un vetrino di un microscopio percepisce il vetrino, lo stesso vetrino di chi lo sta osservando, non capita che percepisca ad es. un nuvola e sparisca nella nuvola
il generatore di materia deve essere immateriale per essere presente in ogni essere vivente
pensieri a ruota libera, pochi ma ben confusi
“Non ti curar di lor, ma guarda e passa” dice Virgilio a Dante…
Il guaio e che io non sono Dante…
Se il lettore ha fatto l’analisi del testo, presumo di poter fare anch’io l’analisi del commento, così presumendo ecco qua:
Innanzitutto il lettore riporta la frase che lo ha fatto incazzare:
Il guaio ulteriore è che: NEPPURE LA MATERIA ESISTE!
Esiste il pensiero della materia…
e poi invece di effettuare la dimostrazione che c’è un errore, parte con la dimostrazione che non sa un cazzo:
già … e il “pensiero della materia” dove si genera ? chi lo genera ?
Domanda il lettore!
Ho scritto decine di libri fuori scala, cioè che descrivono in modo logico come funziona la realtà, dimostrando come ottenere tale materia…
Il lettore pone le domande in tono di sfida: dove? chi?
Come se lui lo sapesse, come se l’unico cretino al mondo a non saperlo fossi io.
E’ difficile essere l’unico ad aver compreso come funziona la creazione nella storia…
Non c’è Virgilio a dirmi quel che dice a Dante e chiaramente io non sono Dante.
Il lettore non lo sa! Diventa evidente subito dopo:
tutti gli esseri viventi (animali, vegetali, … stavo per scrivere minerali) percepiscono la stessa materia, lo stesso mondo materiale
Che ne sa il lettore di come percepiscono gli “altri esseri viventi”?
Lui non è “gli altri esseri viventi”, come sa che abbiano la stessa percezione della stessa materia?
Ma propongo al lettore una sola domanda: come fa lui a sapere di essere lui?
Naah… nun lo sa…
E poi ovviamente la chiosa dell’apparente “sapientone che non sa un cazzo”:
pensieri a ruota libera, pochi ma ben confusi
Analisi del testo: illogica, ragionamenti assenti, relazione inversa di causa- effetto, luoghi comuni, presunzioni indimostrabili
Toh… è comparso Virgilio…
Non ti curar di lor…
Oh… Virgilio? Fatti i cazzi tuoi!
Di Franco Remondina