La pianificazione del futuro che ha così ben servito la “stabilità del potere” dalla rivoluzione francese in poi, è di fronte allo specchio di sè stessa?
In altri termini, fanno quello che hanno sempre fatto, per ottenere quello che hanno sempre ottenuto.
Ma stavolta?
Le condizioni sono grosso modo le stesse, allora c’era la Germania, che dopo aver sofferto le conseguenze della sconfitta, aveva portato al potere Adolf Hitler, il quale riuscì a risollevare la Germania a tal punto che la Germania era autosufficiente e soprattutto era l’unico stato che andava bene.
Il trattato di Versailles, anche detto patto di Versailles, è stato uno dei trattati di pace che posero ufficialmente fine alla prima guerra mondiale. Fu stipulato nell’ambito della conferenza di pace di Parigi del 1919 e firmato da 44 Stati il 28 giugno 1919 a Versailles, in Francia, nella galleria degli specchi del palazzo di Versailles. È suddiviso in 16 parti e composto da 440 articoli.[1] Germania, Austria ed Ungheria non parteciparono alla “conferenza”, ma si limitarono a firmare il trattato finale il 28 giugno, dopo le minacce, da parte dei vincitori, di una ripresa della guerra se non lo avessero fatto.
Gli Stati Uniti d’America non ratificarono mai il trattato. Le elezioni del 1918 avevano visto la vittoria del Partito Repubblicano, che prese il controllo del Senato e bloccò due volte la ratifica (la seconda volta il 19 marzo 1920). Alcuni favorivano l’isolazionismo e avversavano la Società delle Nazioni, altri lamentavano l’eccessivo ammontare delle riparazioni. Come risultato, gli USA non si unirono mai alla Società delle Nazioni e in seguito negoziarono una pace separata con la Germania: il trattato di Berlino del 1921, che confermò il pagamento delle riparazioni e altre disposizioni del trattato di Versailles, ma escluse esplicitamente tutti gli articoli correlati alla Società delle Nazioni.[2]
Tratto da wikipedia
La situazione è la stessa, o almeno ai pensatori che pianificano, pare la stessa, invece della Germania c’è la Cina.
Invece dell’America di allora c’è l’America di adesso.
Invece della coesione di allora, c’è la divisione di oggi.
Nel 1938 Roosvelt aveva deciso di far guerra al Giappone, ma poi valutò che fosse meglio una guerra in Europa, inutile dire che è quello che poi è avvenuto, ma oggi?
Fare quello che si è sempre fatto è ancora possibile?
Ottenere quello che si è sempre ottenuto è possibile.
Queste sono le due domande cruciali.
Poi ci sono queste:
Basterà la pratica dell’assassinio politico o quella della rivoluzione colorata con la Cina?
Ci sono “traditori cinesi”?
C’è qualche possibilità di vittoria per gli US?
Vediamo…

