… ar cavajere nero…

La pretesa etrusca di ingessare il futuro attraverso pianificazioni che partono da oltre 100 anni fa, vorrebbe basarsi su un principio metafisico del tipo: se controlli il passato, controlli il presente e se controlli il presente… esso sarà il passato “del futuro”.
Il problema avviene quando non controlli l’Inizio!
Quando non controlli l’inizio del mondo!
La struttura della pianificazione sta collassando per quella ragione lì.
Francamente?
Non sono all’ altezza, non sono mai stati all’altezza.
Il capovolgimento della percezione, nell’inconscio collettivo, ha fatto si che venisse rifiutato in blocco tutto quel che la pianificazione spingeva e ha portato a percepire le elite come nemiche.
Ma di più, ha portato il mondo al rifiuto fisico verso questi evidenti cialtroni, questi assassini seriali.
Non c’è più la disponibilità a tollerare la presenza in posti di comando di un ceppo etnico come quello etrusco, la sovrarappresentanza è ormai non più tollerata.
Non c’è “soft power” che tenga!
Hanno pianificato di mettere i negri contro i bianchi, gli arabi contro i bianchi, i gialli contro i negri, i latini contro i bianchi e contro i negri e i gialli… insomma il dividi et impera.
Forse è venuto il momento che : gli arabi contro gli etruschi, i negri contro gli etruschi, i gialli contro gli etruschi, i latini contro gli etruschi e i bianchi contro gli etruschi.
Vediamo…

perchè ar cavajere nero non je devi rompe er cazzo!

Di Franco Remondina

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