
E’ dal numero dei vocaboli conosciuti che si comprende se una persona abbia conoscenza e correlazione dei processi in cui è immerso. Traducendola in altra perifrasi, la saggezza popolare, ha riassunto la cosa in “parla come mangi”; ora, se le cose stanno cosi abbiamo un problema.
Nell’ambito politico l’introduzione di un “format lessicale” come quello del “politicamente corretto” costituisce in sè quell’arma di “socialismo lessicale” capace di ingannare l’idiota di turno e fargli credere di avere cultura-intelligenza-sagacia e competenza su tutto l scibile umano.
E’ facile, il format politicamente corretto è disponibile a buon mercato anche ai più cretini e ottusi sragionatori di quest’epoca.
Lo avrete notato nelle interviste televisive fatte a persone comuni… Una persona comune intervistata, non risponde come se tu fossi un suo conoscente, è davanti ad un microfono, c’è la telecamera, quindi che fa? Usa quelle banalità e quel lessico “politicamente corretto”. Va da sè che la persona non si accorge di aver detto quel che ha detto, lo ha solo recitato per non venire giudicato ignorante, o almeno lui pensa questo… Il problema è però che cosi facendo, non si accorge che la sua opinione è stata cooptata. E’ diventato civile e progressista solo apparentemente, nella realtà dei fatti, è messo in una prigione lessicale. Si autocensura, si limita.
Il politicamente corretto è contro la civiltà perchè tende a inibire ogni singolo ragionamento. Non puoi uscire da quel solco lessicale altrimenti vieni sbrigativamente insultato. Con quali epiteti?
Quello che va per la maggiore è : “fascista”, seguito da “razzista”, seguito da “sovranista”…
Ma se questi termini sono la punizione per aver espresso una opinione diversa, allora sapete che c’è? Che tali epiteti sono medaglie al merito, al valore del vostro ragionamento.
Quando dici che l’austerità è sbagliata, che arrivano troppi immigrati, che paghi troppe tasse , che la UE è qualcosa che dovremmo mandare a fare in culo, che i gay non possono avere figli, che l’ecologia è una stronzata, che la decrescita felice è una schifezza intellettiva, quando dici che i confini vanno difesi, che quando avevamo la Lira le condizioni di vita erano migliori, quando i viadotti non cadevano, quando i sindacati difendevano i lavoratori e lo stipendio era dignitoso, che oggi tutti sto benefici la globalizzazione non li ha dati, quando dici questo sei fascista, razzista, sovranista, allora capisci quanti imbecilli “a memoria” ci sono.
Di Franco Remondina
