Attacco “craker”

https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/attacco-hacker-microsoft-server-falla-cosa-sappiamo/

//www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/attacco-hacker-globale-sfrutta-falla-di-microsoft-i-server-violati-sono-in-totale-controllo-dei-cybercriminali/ar-AA1IYYWq

https://www.washingtonpost.com/technology/2025/07/20/microsoft-sharepoint-hack/

il mondo informatico (e non solo) è in allerta per l’attacco informatico che vede i server Microsoft Sharepoint violabili per via di una falla zero-day, sfruttata da malintenzionati. Secondo il Washington Post, che per primo ha informato della violazione, attualmente il governo degli Stati Uniti e i partner in Canada e Australia stanno indagando su quanto accaduto. 

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Che diavolo è sta roba?
Perchè l’hanno chiamata “giorno zero”?

l’articolo prosegue così:

Questo perché si tratta di un difetto di sicurezza che è sconosciuto agli stessi sviluppatori, ma non agli hacker (e, alle volte, alle compagnie di sicurezza), che utilizzano la vulnerabilità per portare a termine attacchi, intrusioni e così via.

Ad essere colpiti i server di Microsoft Sharepoint, un software destinato alle aziende e utile a creare piattaforme interne in cui è possibile consultare documenti su cui è possibile lavorare in tempo reale con altri collaboratori. Ma è anche utile a conservare nell’archivio risorse e strumenti per il personale, che possono contare anche su software Microsoft quali Teams, OneDrive, Office o Outlook, tanto per citarne alcuni. Sharepoint può essere utilizzato online oppure può essere installato sui dispositivi e server aziendali.

…………………

Insomma, non sanno cosa è successo, anzi, quel che è successo è ben oltre quel che viene riportato, la causa deve essere sconosciuta, se no perchè chiamare “giorno zero” quel che è accaduto?

Così cercano di edulcorare la situazione comunicando che “conoscono la causa”, ma a questo punto dovremmo credergli?

L’articolo prosegue:

La vulnerabilità è importante, tanto che è intervenuta anche l’Fbi, come riportato dal Washington Post, che ha dichiarato: «Stiamo lavorando a stretto contatto con il nostro governo federale e i partner del settore privato».

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Stanno lavorando tutti?
Ma se hanno detto che conoscono il problema?

E poi il carico da undici: «Abbiamo identificato decine di organizzazioni compromesse, sia nel settore commerciale che in quello governativo» ha informato l’Fbi.

Compromesse?
Che significa?
Le banche dati?
Deve riguardare le banche dati, solo così ha senso definirla come è stata chiamata, “zero day”, in tal caso bisogna presumere, speculare che le banche dati abbiano subito l’equivalente di questo?

Incredibile…

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Di Franco Remondina

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