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Report: “Di conseguenza, la morte dopo la vaccinazione è considerata suicidio dai tribunali francesi”
GEN17
Scritto da: Diana West
lunedì 17 gennaio 2022 05:37

Ho raccolto questa storia sull’account Telegram di La Quinta Columna TV, l’ho inserita in Google Translate (forse i censori impareranno qualcosa), et voilà — a qui esta: un quotidiano spagnolo, Noticiero Universal , riferisce che un tribunale francese ha concordato con un compagnia di assicurazioni che la morte dopo la vaccinazione sperimentale è “suicidio”.
È possibile? Sembra troppo razionale per essere vero, ma ecco il titolo: “La justicia francesa exime a una compañía de seguros de cubrir la muerte de un vacunado por considerar un suicidio que se inyectara un producto experimental”
Google Translate è un po’ goffo, ma l’essenza è chiara:
La giustizia francese esonera una compagnia di assicurazioni dalla copertura della morte di una persona vaccinata per aver considerato il suicidio che ha iniettato un prodotto sperimentale.
Segui il denaro, ma in questo caso non porta a un covo corrotto di assassini e contanti, ma a una sentenza di logica di fondo. Fare una foto sperimentale di nanocablaggi che alterano i geni è, sì, suicida.
Ecco il resto della traduzione.
Un cittadino francese muore due settimane dopo aver ricevuto i vaccini, ma l’assicurazione sulla vita non copre la sua morte, sostenendo che si è offerto volontario per iniettarsi un prodotto sperimentale che non era stato adeguatamente testato.
Il tribunale competente ha accolto le eccezioni dell’assicuratore ritenendo, “in diritto, che l’adesione all’esperimento della terza fase, in cui l’innocuità provata è inesistente”, fa ritenere la morte del cittadino francese una “fatalità”. volontario”, cioè rischio non coperto dal contratto e legalmente ammesso come suicidio.
La famiglia ha impugnato tale decisione, ma la difesa dell’assicuratore è stata ammessa come “fondata e contrattualmente equa”, ritenendo che “questa assunzione nota e pubblica del rischio mortale è giuridicamente come un suicidio”, poiché il cliente disponeva di informazioni sufficienti e, tuttavia, “ha volontariamente accettato di correre il rischio di morire senza essere costretto a farlo”.
Di conseguenza, la morte dopo la vaccinazione è considerata suicidio dai tribunali francesi, il che costituisce un inquietante precedente. Da parte loro, nemmeno gli assicuratori rimborseranno i prestiti perché il rischio letale del vaccino rende nullo il contratto.
“Questa decisione giudiziale è arrivata dopo la presentazione di una querela (Ricorso alla legge 210/92) per ottenere risarcimento, danni e interessi dopo un decesso per vaccinazione, confermato dall’autopsia. La richiesta non è stata accolta perché la vaccinazione non è obbligatoria”, spiega una fonte a conoscenza del caso.
“Da qui la corsa per imporci il pass sanitario, perché i governi hanno firmato contratti segreti blindati con i laboratori, i quali hanno preteso di non essere ritenuti responsabili in caso di effetti avversi. Questi governi hanno quindi ricattato le popolazioni per evitare di essere responsabili a loro volta”, aggiunge.
Di Franco Remondina