E’ in atto un crollo rovinoso, quello del “leadin language”, il linguaggio guida che è stato adoperatonegli ultimi vent’anni.
Le parole d’ordine usate dalla politica, dai preti, dalle tv, dagli intellettuali, sono ormai percepite come “contropopolari”.
In effetti, sono le parole dell’elite, dei ricchi che combattono per rendere tutti più poveri. Fa specie che ci siano gli intellettuali…
Sono intellettuali del cazzo, della gente che quando Dio distribuiva l’intelletto, questi erano al cesso, colti da dissenteria fulminante, quando sono arrivati, l’intelletto era finito!
Le parole d’ordine…sic… hanno prodotto un mondo di poveri.
Intellettuali di merda, preti di merda, giornalisti di merda, hanno fatto da megafono alle parole d’ordine, hanno fatto sdoganare concetti come “guerra preventiva”, “missione di pace” con l’esercito e le armi, hanno chiamato emergenza umanitaria” l’invasione di negri che stiamo subendo, accogliamo gente che è molto èpiù violenta di noi, e le chiamiamo risorse…
http://www.italiansinfuga.com/2012/04/10/classifica-delle-nazioni-piu-violente-al-mondo/
hanno dato il premio nobel per la pace a Obama, che stava fomentando disordini e guerre in mezzo pianeta, appoggiando e pagando l’ISIS….
Ora, questo linguaggio è crollato e continuerà a deflagrare nei mesi a venire.
Si appellavano al “codice marinaresco”, ancora lo fanno, ma un codice è un comportamento che implica un qualcosa che a loro manca: l’onore.
Il codice marinaresco è un codice d’onore, come quello che una volta aveva la mafia…
Ma non solo quella, c’era anche il codice cavalleresco, il codice militare, tutti questi codici erano in pratica un segno di distinzione, un “senso”, quello che soddisfaceva il desiderio di appartenenza a qualcosa di migliore, di ideale.
L’adesione al codice, esprimeva la consapevolezza che le pulsioni dell’ego, avrebbero portato a sofferenze cosi grandi, da essere un impedimento invalicabile verso il bello, il meglio, il paradiso interra.
I codici erano una possibile risposta verso il mondo di bestie che l’ego propone come inevitabile.
Se pensate ai Samurai, al Bushido, avrete un’idea di quel che intendevano…
Ma anche da noi questa esigenza è stata la molla propulsiva, il motore invisibile del progresso, lo è sempre stata.
E’ una caratteristica però, con connotazione razziale!
I codici, antropologicamente parlando, sono espressione di intelletto e nei fatti appartengono alle razze più intelligenti: bianca e gialla.
E’ la storia! Camelot… i cavalieri della tavola rotonda, Lancillotto, Artù…
i miti greci Eracle, Ettore e Achille…
Il codice marinaresco era un codice di consapevolezza di ciò che “doveva” essere fatto per ottemperarne il valore e ciò che la bestia avrebbe fatto.
Si salvavano i nemici sconfitti dall’affogare in mare, perchè la battaglia era quello che si “faceva”, non quello che si “era”.
Il pirata o l’ammiraglio erano ruoli sociali, il primo era la pulsione dell’ego, il secondo era colui che aveva il codice come scudo contro la bestia.
La cavalleria, il codice cavalieresco imponeva una emotività ideale a Lancillotto, ad Artù… una intelligenza rivolta alla manifestazione del bene.
Oggi, imbecilli sociali come le elites, si appellano a valori come il “codice marinaresco” di cui nulla rispettano essendo esattamente ciò che il “codice” combatteva.
Hanno i soldi, ma non sono ricchi, hanno la forza, ma non sono forti, hanno il pensiero ma non l’intelletto…
Hanno, ma non possono essere!
I nodi sono qui, adesso sono al pettine, la società delle chiacchiere produce questo
Gli USA che sono il faro di civiltà, sono al collasso, che minchia di civiltà propongono?
Quella delle bestie?
I bianchi, unici a darsi dei codici, sono caduti nella trappola delle bestie, l’agenda Soros è l’agenda di una etnia di bestie.
Di Franco Remondina