Comunque vada, hanno già perso!

Siamo in una situazione davvero cruciale, una volta messa da parte la propaganda, si scopre che comunque vada, hanno già perso.
Le ragioni di questa affermazione sono evidenti, logiche: qualsiasi guerra in Medioriente ha sempre portato a uno shock petrolifero.
Una guerra nella regione porterebbe il prezzo del petrolio a raddoppiare o a triplicare poichè, secondo gli analisti si stima che oltre il 40% delle esportazioni mondiali di petrolio provenga dal Medio Oriente.
Ora, la guerra di Gaza è solo il pretesto, è una provocazione verso l’Iran che è la potenza regionale che è diventata una ossessione per Israele.
Riassumiamo per un attimo come si sono delineate le parti:

Con Israele: Stati Uniti, la maggior parte dei paesi europei e i loro alleati arabi…
Su questi ultimi grava un forte sospetto, cioè che possano negare l’appoggio per questioni evidenti e di opportunità.

Con l’Iran: Hamas e altri gruppi armati palestinesi, Hezbollah in Libano, Siria, le milizie irachene e gli Houthi, che controllano la maggior parte dello Yemen.

Vista cosi, la situazione non è rosea per l’Iran.
Ma bisogna andare oltre le apparenze, la Russia e la Cina hanno annunciato che sosterranno l’Iran.

Cosi, ne Israele, spalleggiata dagli US ne l’Iran con le relative alleanze , nessuna delle due parti sembra disposta a fare marcia indietro.

A questo punto è ovvio che il controllo del Medioriente è essenziale per gli US per il petrodollaro, per questo nessun politico statunitense è contro Israele.
Israele, sapendo che sarà l’esercito US a ingaggiare la vera guerra, cioè a metterci i soldati, cioè a morire saranno i soldati americani, ogni giorno inventa ulteriori provocazioni.

Quel che si dice “col culo degli altri”…

Ecco la questione: o gli Stati Uniti e Israele abbattono l’Iran – il che richiede una vittoria schiacciante in una incerta guerra regionale – oppure cederanno il Medio Oriente all’ Iran e ai suoi alleati.

Cedere il Medio Oriente all’Iran significa rinunciare al sistema del petrodollaro, che funge da fondamento del sistema finanziario statunitense, e mettere in dubbio l’esistenza di Israele. Accettare questo risultato è politicamente impossibile per qualsiasi politico statunitense.

Il problema è quella esercitazione del 2002, quella del Millenium Challenge , una simulazione di guerra degli US contro l’Iran, simulazione che costò 250 milioni di dollari e che portò a un risultato inaspettato, solo nelle prime due ore tutte le portaerei e i 20 000 marines a bordo venivano spazzati via.

Per cui gli US cercano di rinviare il più a lungo possibile la guerra con l’Iran.

Ma in questo modo Israele sarà distrutto.
Ecco la tenaglia!

In entrambi i casi, intervento o non intervento, il sistema del petrodollaro è finito, cosi come gli US che conosciamo!

Di Franco Remondina

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