Cryptocoglioni ne abbiamo?

Per quelli che ancora pensano alle cryptovalute come mezzo di salvaguardia del proprio risparmio, ecco un breve riassunto di come stanno veramente le cose: se sei ammanicato con il giro che conta, allora SEI A CAPO DELLO SCHEMA PONZI, SE INVECE SEI LO SFIGATO, BOMBARDATO DALLA PROPAGANDA MEDIATICA SUI GUADAGNI DELLE CRYPTOVALUTE , SEI A CAPO DI UNA PIRAMIDE DI GONZI.

Infatti…

Tratto da un thread di Francesco Lenzi:

Nel novembre 2017 Bankman-Fried fonda Alameda Research per speculare sul prezzo delle cryptovalute. All’inizio del 2018 muove circa 25 mln$ al giorno. Ma per crescere e migliorare le performance ha bisogno di aumentare i volumi, come fa? con il lancio di un exchange
L’exchange è di fatto una borsa valori, dove si scambiano crypto, dove affluiscono i depositi della nuova clientela. FTX offre il beneficio per Alameda di operare riducendo i margini a garanzia che deve agli altri exchange. Ma è poca cosa. La ciccia viene dopo.
FTX permette a Alameda di prendere a prestito parte dei titoli dei suoi clienti per speculazioni in proprio. Aumentare i volumi che muove senza raccogliere fondi a giro. Ottimo. Chiaramente il prestito non è coperto in $/€, siamo nel cryptospace.

FTX crea il suo token (FTT) e Alameda lo sottoscrive in parte, iniziando a pomparne il valore. Nel frattempo lo ripresta a FTX, facendo di fatto dei repo tra le due braccia di una stessa unità: da una parte le crypro dei clienti, dall’altra FTT.
Che succede se un cliente vuole ritirare la propria posizione? L’exchange vende FTX e ricrea la posizione del cliente che vuole uscire. Come in ogni buon schema piramidale che si rispetti va tutto bene fino a quando ci sono sempre nuovi clienti, più di quelli che escono.

Va tutto bene fino a quando FTT mantiene il suo valore. FTX cresce, e la sua omologa USA diventa il primo exchange negli Stati Uniti. Tra il 2021 e l’inizio del 2022 raccoglie 2,1 mld di $ veri. La valutazione a gennaio 22 era di 32 mld $
Riesce anche a navigare nel crollo del cosiddetto ecosistema Terra, un altro schemettino saltato a maggio. A giugno va in salvataggio di Blockfi, una società di prestiti in cryptovalute, con un prestito da 250 mln$ e Voyager, con altri 500 mln.

https://www.cnbc.com/2022/06/22/sam-bankman-fried-rescues-crypto-lenders-blockfi-voyager.html

poi arriva il 2 novembre, il giorno dei morti (sic.) e l’articolo di coindesk. Da lì la valanga.

https://www.coindesk.com/business/2022/11/02/divisions-in-sam-bankman-frieds-crypto-empire-blur-on-his-trading-titan-alamedas-balance-sheet/

gli assets di Alameda valgono 14,6 mld$. Di questi, però, 3,66 mld sono FTT “liberi” e 2,16 mld invece impegnati in prestiti collateralizzati. Il 40% dell’attivo di Alameda è questa roba qua.
E lo sputtanamento inizia quando Binance, il boss degli exchange, ufficialmente perché ritiene che il rischio a detenere FTT sia a questo punto troppo elevato (o perchè vuol far saltare FTX e papparsene le spoglie), liquida tutto quello che ha in FTT: controvalore di circa 500mln

Come può un exchange che era valutato 32 mld a gennaio e che muove mld di scambi ogni giorno andare in crisi per 500 mln? Può, perché è tutta fuffa. Non c’è nessun backstop, se non la fiducia dei nuovi entranti. I 500 mln deprimono il valore di FTT e il castello cade.

I clienti devono liquidare perché impauriti o perché non hanno da reintegrare i margini richiesti a chi specula a leva. Il valore si deprime ancora di più, alimentando nuove richieste di margine. L’exchange blocca le vendite e cerca un salvatore.
Binance, guarda caso, si offre, il buco però è troppo grosso anche per Binance.
8 mld? 10? Alla fine FTT sta tornando al suo valore.
Zero.
Alameda, FTX e società collegate in fallimento.

Questo è, anche se la narrazione costruita apposta per i “cryptocoglioni” dice che_

Le crypto combattono il sistema delle banche e le regole di controllo.
La verità? Le crypto sono come le peggiori banche Wolf di Wall street con la totale assenza di regole di tutela.
Cryptocoglioni ne abbiamo?
Quanti ne vuoi!



Di Franco Remondina

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