E’ peggio di quel che pensavano!

Questa crisi, ormai lo sapete, è una crisi legata al potere del dollaro, ma si sta trasformando in una crisi di sistema.
Manco a dirlo, è la Cina la causa di questa crisi di sistema.
Non è per via dell’apparato industriale della Cina, è per la diversa impostazione che le autorità cinesi hanno preso in materia economico-finanziaria.
In cosa differiscono queste impostazioni?
In una cosa sola: i prestiti!
E’ quantomeno rivoluzionario, la Cina ha in programma di prestare denaro in valuta locale!
Forse non sapete che quello che viene chiamato “Banca mondiale”, non è una banca mondiale, non può dare prestiti in valuta locale, è obbligata a prestare dollari.
Che senso abbia avere un tale obbligo diventa chiaro: indebitare ogni nazione in una valuta che le nazioni non producono.
Nel modo in cui è stata istituita la Banca mondiale, poteva concedere solo prestiti in valuta estera, non prestiti in valuta nazionale, eppure, per svilupparsi, i paesi del terzo mondo, ora chiamato “il sud del mondo”, avevano bisogno di una spesa interna nella propria valuta.
Ma non solo, per concedere il prestito in valuta il FMI, cioè l’esecutore materiale del prestito, chiedeva (obbligava) a quei paesi di acquistare esclusivamente tecnologia americana.
Inoltre dovevano adeguare un sacco di altre cose, il quadro legislativo, fare leggi scritte dall’ America.
La Cina fa esattamente l’opposto!
Concede ai paesi prestiti in valuta nazionale, non pretende leggi speciali, non pone limiti alla produzione di quei paesi richiedenti il prestito.

La Cina non dice che devi privatizzare e vendere le tue materie prime, i tuoi diritti minerari, i tuoi diritti petroliferi e le tue infrastrutture pubbliche agli stranieri in modo che possano, acquistare i tuoi mezzi di produzione.
Cosi, la Cina diventa la materializzazione del sistema monetario logico, fatto nell’interesse di tutti o di ciascuno, invece che nell’interesse di uno solo.
Ci sarà il rifiuto verso l’attuale struttura di controllo US di Banca Mondiale, FMI, WTO, OMS, ONU etc etc..
Arriva questa rottura, che gli US vogliano o no!

Di Franco Remondina

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