Filolao è stato un filosofo, astronomo e matematico greco antico.
Fu il maestro di Archita e venne menzionato da Platone. Contemporaneo di Socrate, negli ultimi decenni del V secolo a.C. visse a Tebe, e «morì condannato, sospettato di aspirare alla tirannide»
Si ritiene sia stato un pitagorico della seconda generazione. Per primo contribuì a esportare il pensiero della scuola pitagorica fuori dai confini ellenici.
Direte: ma a noi che ci frega? In effetti non avete tutti i torti, ma il problema è questo, gli antichi sapevano cose che noi non sappiamo.
Giuseppe Flavio (37/38-100 d.C.), afferma (in “Antichità Giudaiche” I – 2,8) che Pitagora avesse scoperto i grandi misteri del nostro Pianeta e, apprese tutte le scienze, leggendo direttamente le iscrizioni incise su due pilastri antichissimi, fatti risalire a prima del Diluvio universale.
Filolao riteneva che la Terra, essendo un corpo imperfetto, fosse affiancata da un pianeta gemello e rivestisse un ruolo marginale nel sistema solare, attribuendo invece la massima importanza a un “fuoco centrale”, chiamato Hestia, ovvero la sede di Zeus, centro dell’attività cosmica. Due secoli prima dei calcoli di Eratostene (276-194 a.C.), egli sostenne così un modello non geocentrico

Al centro dell’universo vi era dunque un grande Fuoco attorno al quale ruotavano in senso antiorario dieci corpi: la Terra, l’Antiterra, la Luna, il Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, e il cielo delle stelle fisse interpretato come un fuoco esterno.
I dieci corpi si trovavano lontani dal Fuoco centrale secondo distanze proporzionali a fattori del numero 3, un numero ritenuto sacro dai pitagorici. I rapporti numerici tra i pianeti costituivano un’armonia, un ordine perfetto, percepibile dalle menti più sviluppate come intelligenza sonora, chiamata anche musica delle sfere.
Viene attribuita a Filolao la formalizzazione del ruolo del numero nei modelli fisici con la proposizione: «Tutte le cose conosciute posseggono un numero e nulla possiamo comprendere e conoscere senza di questo»
Beh.. non c’era la Nasa allora….
Il che ci porta di nuovo al concetto di terra cava.
Se il sistema la considera una teoria del complotto, allora deve essere la verità.
Un giornalista russo Nikolai Subbotin, analizzando i documenti declassificati del KGB, si è imbattuto in un fascicolo denominato “Orion” che conterrebbe preziose informazioni sulle attività dei nazisti in Antartide, prima e durante la seconda guerra mondiale.


Ma ancora di più, cosa sapevano i pitagorici?
Pare sapessero che i poli non esistono…
A quanto sembra ne sapevano più di quanto ne sappiamo noi.
ma i due pilastri le due colonne di pietra da cui Pitagora lesse la storia del mondo, devono essere in un altro mondo, sotto di noi…
Una strana operazione militare collettiva ebbe luogo nel 1960, migliaia di militari di undici Paesi (America, Argentina, Australia, Belgio, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Norvegia, Nuova Zelanda e Russia) circondarono l’intero continente antartico con le loro basi, vivendo a una temperatura media di -50° C. Temperatura, tra l’altro, che obbliga a tenere sempre accesi i motori dei veicoli terrestri e degli aerei. L’unica zona di circa 500 kmq che presenta una temperatura tra i 25° e i 30° C, è l’Oasi di “Bunger” che si affaccia sul Mare di Ross, circondata dalle basi americane e, opportunamente oscurata se si cerca, con Google Earth, d’ingrandirne i dettagli.
Cos’è? Filolao diceva il vero?
Di Franco Remondina