Game changer

Danno per scontato un sacco di cose, credono che con l’operazione “nanobot”, il destino dell’umanità sia segnato, così proseguono sul secondo punto, quello del futuro “controllo totale”, quello basato sulla macchina.
La chiamano “intelligenza artificiale”, ma nessun computer ha il privilegio esclusivo dell’uomo!
Solo l’uomo può pensare!
Il computer non può e non potrà mai pensare!
E’ il fulcro della creazione.
La cosiddetta “realtà virtuale” è solo fumo negli occhi se raffrontata con quella in cui viviamo e siamo.
La macchina, semplicemente non può essere.
Non crederete mica a quell’ipotesi assurda, effetto del desiderio struggente di qualche “scienziato” , che una macchina pensi?
Eppure questa supposizione, partita da un articolo di Alan Turing nel 1950, è la frontiera su cui hanno puntato tutto le attuali elite.
Il test di Turing è stato l’antesignano emotivo del problema, cioè ha posto la questione e una serie di vere intelligenze, cioè uomini, si sono buttati in ricerche e esperimenti volti a dimostrarlo.
Il risultato?
Fidando nell’intelligenza che qualche genio umano risolvesse positivamente il test, si sono spese cifre folli per ottenere quel che non era e non è ottenibile da una macchina.
Ci sono anche altre pratiche che hanno questo obbiettivo, le pratiche di magia nera, quelle cabalistiche, il satanismo, insomma per effetto del progressivismo siamo arrivati alla magia cibernetica.
Voglio solo dire che non funziona.
Turing et altri sono sul binario sbagliato, stanno prendendo la direzione opposta.
Invertono i termini di ricerca, ciò li porta a conclusioni inverse.
Cosa è il pensiero?
Solo risolvendo questo quesito si può determinare che forma abbia e quali caratteristiche debba avere il “pensatore”, inoltre, se tavolette sumere ritraggono un re di Uruk che si chiama Gilgamesh e lo descrivono come “altro 5 metri e mezzo”, ma Gilgamesh è di forma umana, quindi una caratteristica essenziale del pensatore è che abbia la forma dell’uomo.

Tuttavia il “pensatore” non è altro che un effetto, c’è qualcosa che non ha forma che gli permette di pensare.
E di più, il pensatore è un effetto local, un punto cruciale di conversione di quel qualcosa che permette al pensatore di pensare.
Siamo quindi di fronte a un falso dilemma, ovvero che “qualunque sia il pensatore” , esso è solo un effetto.
La causa è imperscrutabile, noi la chiamiamo Dio.
Il dilemma, se una macchina possa pensare è solo un desiderata dello scienziato che non usa e non sa nulla della vera scienza, quella delle cause.

Il mondo che cercano di fare è un mondo di effetti, basato su un desiderio di potere assoluto, in altre parole sostituirsi al creatore, quello vero…
Mi ricorda qualcosa…
Ah, ecco, mi ricorda san Genesio, musico e mimo romano del III° secolo d.C. Genesio era specializzato nel simulare riti e discorsi cristiani in modo beffardo e salace, ma un giorno, davanti all’imperatore, sembrò identificarsi talmente nella parte del cristiano, che lo divenne davvero. E fu martirizzato.

Questo è il vero scontro in atto, un effetto che si crede causa?
Si, è la sconfitta della propria stessa Intelligenza.
L’uomo, declina, rinuncia alla sola cosa che può fare: pensare!
Senza pensare l’uomo non può fare nulla, vìola il suo ruolo e fallisce nel suo solo scopo di punto cruciale della creazione.

E’ questo a cui aspirano le elite?
Pfui!
Come per Genesio, verranno martirizzate.
Perchè ar cavaliere nero…

Di Franco Remondina

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