Si è capito ieri, perchè in Italia c’è la “mala-sanità”, la “mala-politica”, la “mala-economia”, la “mala-scuola”, perchè ti amputano la gamba sana, perchè esiste equitalia, perchè la giustizia non funziona, la “mala-giustizia”.
Siamo un paese, una “mala-nazione”, con i “peggiori” al governo.
Lo fanno continuamente! Cosa? Tutelare la loro “peggiorità”, con le truffe nei concorsi pubblici. Ieri: http://www.corriere.it/cronache/17_settembre_26/uomo-denuncia-firenze-inchiesta-arresti-professori-852e47ee-a22b-11e7-b0fb-3ce1a382cc56.shtml
perchè i peggiori, sono capaci di migliorarsi continuamente nel peggio.
Non è stato un atto di alta moralità, è stato un moto di rabbia, di esclusione.
Fosse stato ammesso, avrebbe taciuto! Altro che coraggio, invidia, gelosia, rabbia e frustrazione. Come al solito, ai giornali viene chiesto di presentare questo atto come “coraggioso”, ma non è cosi.
Firenze?
Ma non diciamo cazzate, è cosi dappertutto e in ogni campo. Se abbiamo la giustizia che abbiamo, se abbiamo la sanità che abbiamo, l’economia, la politica, il sistema bancario, il sistema previdenziale che abbiamo è perchè Firenze è ovunque.
Se le nostre opere pubbliche costano 2/3/4/10 volte tanto, è per via del sistema Firenze.
Sono i peggiori che arrivati al potere si difendono.
Chi giudicherà questi imputati? Altri “peggiori”, come credete che potranno condannarli?
La piramide del peggio si autosostiene, da sè stessa.
Lo vedi in tutte le cose, come essa difenda sè stessa: il DEmerito al posto del merito. E’ per questo che i corsi di laurea sono gironi infernali di esercizio mnemonico. Per questo gli studenti devono recitare a “memoria” interi capitoli di libri, per non uscire dalla certificazione del testo.
Se appena cerchi di esprimere un concetto con altri termini, i tuoi, vieni bastonato. Il cattedratico di turno è uno che capisce un cazzo, è un “peggiore” elevato al rango di “chiarissimo rettore”, grazie al consesso di altri come lui.
Non se ne esce!
L’assurda pretesa che sia il fatto di avere una laurea, che sia il pezzo di carta a parlare delle tue capacità è un atto di pura ignominia.
L’asserire di essere invece che dimostrare di essere.
Senza il ritorno alla dimostrazione delle proprie capacità di sintesi, di capacità pratica, di inventiva applicata, nessuna laurea ha valore.
Potrei dire che oggi le lauree sono qualcosa che assume contorni penali, una laurea è “millantato credito”.
Sono i peggiori che si sono impossessati della società a fare in modo che non si possa dire.
Passati due giorni, forse una settimana, tutto torna normale!
Già…
Di Franco Remondina
Ricordo il pensiero di Andrea Zanzotto (scomparso nel 2011 all’età di 90 anni) che scrisse nel 2009 “In questo progresso scorsoio”