L’orizzonte descrittivo che il sistema ha imposto o che cerca di imporre, è diventato esclusivamente momentaneo, puoi spezzettare, estrapolare tante giornate, quella della memoria, quella della donna, quella dell’orgoglio etc etc..
Non vivi più un insieme, vivi alla giornata!
Tradizionalmente “vivere alla giornata” esprime un atteggiamento privo di ogni futuro, allo stesso tempo privo di capacità di governare le proprie aspirazioni.
Il sistema ha preso questo “vivere alla giornata” come grimaldello per indurre nelle persone quell’atteggiamento?
Si, come si dice, del maiale non si butta via niente.
Il maiale siamo noi!
Se ci fate caso, è tutto basato su questa induzione, sempre di più.
Con una ulteriore aggiunta, nel caso dell’omosessualità e delle deviazioni sessuali, si aggiunge pure il termine “orgoglio”…
C’è una ragione, l’aggiunta del termine è stata pensata come antidoto al cataclisma interno di quelle persone, rispetto alla colpa in ambiti famigliari.
La colpa di sentirsi diversi da mamma e papà!
Orgóglio è la stima eccessiva di sé o di qualcosa, che può essere giustificata o criticabile, dice il vocabolario…
Quindi la domanda è: è vera stima eccessiva o è manipolazione?
Per rispondere a questo quesito si deve capire che il senso di delusione e di colpa implicato nella scelta di inversione sessuale, non viene mai mitigato dall’orgoglio.
Ecco quindi che i raduni gay vengono associati sempre a “pride” che in inglese significa orgoglio.
In sostanza sono orgogliosi di essere diversi da mamma e papà ma solo nella sfera sessuale.
Hanno il pride che li sostiene, lo sanno già che avranno giornate isolate, inframmezzate da qualcosa di buio, hanno una vita “album”, una vita in diapositive.
Sono alla moda!
Oggi è la giornata della moda…
Domani?
Domani è un altro giorno, oops… giornata!

