Come da tradizione ieri 7 dicembre si è avuta la “prima” della scala. Veniva messa in scena una delle opere che personalmente reputo tra le migliori, se non la migliore: Tosca.
Un capolavoro di Giacomo Puccini.
Una prima davvero di grande qualità, sia nell’allestimento scenografico che nell’esecuzione canora.
Davvero un grande evento!
Una “prima” di codesta qualità ha avuto una “mancanza”, cioè l’inadeguatezza della platea.
Erano li ad applaudire l’opera pucciniana, ma invece che pubblico erano espressione del parassitismo intellettuale. Applaudivano Tosca, la sua risolutezza, il suo coraggio, la sua determinazione a non cedere contro il potere, a conservare l’onore, la bellezza e la virtù.
Questo rappresenta nell’opera Floria Tosca, questo rappresenta Mario Cavaradossi…
Applaudivano questi personaggi e i loro valori. Eppure il pubblico della prima della scala è esattamente l’opposto di quei valori.
Loro sono espressione dei valori opposti a quelli della Tosca!
Lo si è visto emblematicamente nell’applauso servile dato al Presidente della Repubblica.
Un applauso a cui Floria Tosca, la protagonista dell’opera avrebbe risposto col pugnale.
C’era un pubblico di Scarpia, in sala.
Avrebbero dovuto fischiare, buuare MotorOla, il presidente più sfanculato della storia dell’Italia repubblicana, derubbricato al ruolo “macchietta” dal Presidente degli USA nell’ultimo incontro avvenuto a Washington…
Ecco, la “società” della “prima della Scala” è quella che potrebbe accomunarsi all’Escherichia Coli , sono una infezione sociale, parassiti intestini dell’Italia.
Vigliacchi, parassiti, approfittatori, insomma rappresentano bene Scarpia.
E faranno la stessa fine.
Di Franco Remondina