Ma certo, che ci stiano loro, con la scienza!
Gli stanziali della scienza, quelli che a tutti i costi e in tutti i momenti ti ricordano che “loro stanno con la scienza”, mi fanno sorgere il dubbio: Lei lo sa?
Fanno ridere quando ti dicono così…
Il fatto è che neppure la conoscono, la scienza!
E bisogna anche dire che anche la scienza non li conosce!
Questi imbecilli blaterano, blaterano e basta. C’è la certezza che siano imbecilli, la certezza assoluta.

Coaguli anomali e mortalità per tutte le cause durante l’esperimento sulla pandemia: cinque dosi del vaccino COVID-19 sono evidentemente letali per quasi tutti i partecipanti a Medicare
Nyström e Hammarström (2022) hanno trovato 7 segmenti nella proteina spike bioattiva del SARS-CoV-2 che può produrre coaguli proteici anomali (fibrinoidi) secondo l’algoritmo di Waltz.
I risultati in vitro hanno confermato le previsioni di Waltz. Se la sequenza di codifica della spike è stata catturata in BNT162b2, Moderna e altri iniettabili, come affermato dai produttori, i segmenti che producono coaguli sono presenti anche in essi.
Le pubblicazioni mediche tradizionali affermano che l’infezione da SARS-CoV-2 può causare una coagulazione anomala, specialmente nel “long COVID”.
Le prove rivelatrici dei dati Medicare mostrano una diminuzione dell’aspettativa di vita con ogni dose del “vaccino” COVID-19: 1 dose è peggio di 0 e 2 peggio di 1, ecc
Nel Connecticut, 26.091 partecipanti Medicare deceduti prima del 31 dicembre 2022, ma che non hanno mai fatto un’iniezione COVID, in media sono sopravvissuti 428 giorni dopo la metà del periodo pandemico (27 luglio 2020).
A quel punto, quasi tutti devono essere stati esposti e/o infettati da qualche variante del SARS-CoV-2, da qui l’esortazione del CDC a fare i “vaccini”.
Al contrario, 108.156 pazienti Medicare negli Stati Uniti deceduti prima del 1° gennaio 2023, dopo solo 1 dose del “vaccino” COVID-19, sono sopravvissuti solo 308 giorni, una perdita di 119,9 giorni in media.
I partecipanti del Connecticut, 23.248 di loro, che hanno ricevuto da 2 a 5 dosi, in media, hanno perso altri 62 giorni di aspettativa di vita con ogni richiamo.
Ne consegue che 5 richiami per 62 giorni riducono la media dei 308 giorni rimanenti di vita dopo la dose 1 di 310 giorni. Quindi, quasi tutti i partecipanti a Medicare saranno morti da 2 giorni al richiamo 4 (dose 5). Il risultato è che 5 dosi, in media, uccideranno tutti i partecipanti a Medicare che accettano il consiglio del CDC.[1]
Per 157.495 della popolazione Medicare di 65 anni e più studiata qui, persone presumibilmente più inclini a trarre beneficio dagli iniettabili COVID-19, i giorni di vita rimanenti si riducono di 74 giorni, in media, con ogni dose.
È anche probabile che gli iniettabili COVID-19 siano in parte, forse del tutto, responsabili dei coaguli innaturali riscontrati dai medici curanti, patologi e imbalsamatori nei destinatari vivi e morti degli iniettabili sperimentali. È certo che gli iniettabili stanno aumentando la mortalità per tutte le cause in tutto il mondo. [1]
Nel set di dati del Connecticut, solo 7 dei 57.261 partecipanti a Medicare (7/57261 = 0,000122), ovvero circa 1,22 persone su 10.000, sono sopravvissuti a 5 dosi durante la pandemia sperimentale per poterne assumere una sesta. Coloro che lo hanno fatto sono morti, in media, in 34 giorni.
Solo 1 partecipante è sopravvissuto a 6 dosi per ricevere una settima ed è morto entro 69 giorni all’età di 68 anni.
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Mi ritorna in mente la questione delle scimmie, i macachi, che alla 5° dose erano tutti morti!
Chissà se i macachi stavano anche loro con la scienza?
E nel caso, sta scienza, non vi sembra una puttanona di prima grandezza?
Non sto con le puttanone, stateci voi!