Heilà… per i fessi che credevano

Credevano che fosse una occasione da non perdere?
Conoscendo come vanno le cose, era chiaro che: per gli italiani i soldi non ci sono mai.
Pensa che roba, miliardi per i negri, miliardi per l’Ukraina, miliardi per i vaccini, miliardi per la UE, ma per gli italiani niente.
Con l’istituzione di speciali “squadre fiscali”, chi ha ottenuto il bonus del 110% sarà sottoposto a ispezioni veramente meticolose, la classica “conta dei peli sul culo”?
Ma certo che si!
E vedrete che saranno controlli inflessibili, cioè se è un immobile della mafia, allora bene, ma se l’immobile è la tua casa allora, non importa a quante cerette depilatorie ti sottoporrai, il pelo lo trovano.

Dall’articolo:

 l’Agenzia delle Entrate dovrà operare in tutela ipotecando preventivamente ogni bene immobile su cui verrà accolta la procedura di riqualificazione tramite bonus.
Una sentenza che i Caf (centri assistenza fiscale) s’aspettavano, in considerazione che trovare un edificio con proprietari immacolati e senza alcun peccatuccio catastale, fiscale, giudiziario e bancario è davvero difficile. Gli unici condomini dove questo forse è possibile sono i palazzi dove risiedono funzionari dell’Agenzia delle Entrate, magistrati, funzionari delle forze dell’ordine e del catasto (oggi Agenzia del Territorio). Ma basta che tra i proprietari s’intrufoli un commerciante o un libero professionista, che già è certezza possano pendere cartelle esattoriali sul soggetto, come sospesi col fisco ed anche problemi più grossi. Ma gli alti dirigenti di stato ben si guardano dal criticare la sentenza della Cassazione, evitano anche di parlare male del superbonus, casomai sopportano in silenzio l’ipoteca da parte di uno Stato che ha regalato loro stipendi e rango: il rapporto che hanno col potere è omertoso e da sudditi, anzi mafioso. Così la Cassazione ha messo i paletti con una bella ipoteca fino al giorno in cui sarà stata dimostrata la piena liceità di tutto il procedimento.
Di fatto con i “superbonus” i condomini hanno ipotecato le loro case. Il “Centro Studi ICAF” aveva già individuato, e ben prima della sentenza della Suprema Corte, oltre ottanta elementi di criticità: prevalentemente ignorati dagli amministratori condominiali nell’ambito della deliberazione delle opere di “riqualificazione del fabbricato attraverso ricorso a bonus fiscali”. Il dottor Ivan Giordano (direttore scientifico della rete “ICAF”) aveva rilevato queste criticità molti mesi prima della sentenza della Suprema Corte.
“Spiace vedere che all’interno di un decreto che si chiama `sostegni` è stato inserito un provvedimento che di sostegno non ha proprio nulla, sia per le imprese che per i cittadini”, aveva fatto notare Gabriele Buia (presidente dell`Associazione nazionale costruttori) già in epoca Draghi.
“Nonostante le proteste di gran parte del mondo economico e le proposte sul tavolo di soluzioni alternative che noi per primi abbiamo suggerito, il Governo ha deciso di non ascoltare nessuno, mettendo così di fatto un’ipoteca sui cantieri del Superbonus 110% – aggiunge oggi Buia -. I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi, infatti, come segnalato da tutti gli operatori economici compresa l’Abi, avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso con il rischio di creare migliaia di contenzioni e di bloccare interventi già avviati con gravi ripercussioni sociali ed economiche per famiglie e imprese. Una norma incomprensibile contro la quale si sono espressi anche molti esponenti della maggioranza. Facciamo appello al Parlamento perché corregga al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa economica – ha concluso Buia -. Non è così che si combattono le frodi. Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti”.
“Indubbiamente il Superbonus ha attratto la maggior parte delle attenzioni mettendo nell’ombra i bonus minori – spiega Ivan Giordano – ma ogni volta che si decide di ristrutturare il patrimonio immobiliare privato attraverso l’utilizzo di denaro pubblico l’attenzione dei proprietari immobiliari e di chi ha il mandato a gestirli deve inevitabilmente essere prioritaria, a prescindere dalla tipologia di bonus dal 50% al 110%, nessuno escluso. La storia degli ultimi anni è già scritta: sull’onda del ‘tutto gratis’, – chiosa Giordano – attraverso contratti capestro e delibere assunte nella quasi totale inconsapevolezza, i condomini hanno deliberato l’ipoteca a favore dell’Agenzia delle Entrate gravante sul patrimonio dei singoli proprietari”.
Di fatto la Cassazione ha sentenziato abbracciando una sfera che va del diritto tributario al diritto civile, dall’amministrativo al penale.
Nei casi più sciagurati, già è possibile prevedere il pignoramento dell’immobile, e poi la messa all’asta. Ma cosa succederà quando i sindaci che giocano a fare i più bravi della classe (Gualtieri e Sala) faranno partire accertamenti sugli immobili non conformi alle regole europee? C’è già chi prevede l’ecatombe sanzionatoria, per importi che andranno da 10mila a 50mila euro per unità immobiliare, a cui s’andrà comunque ad aggiungere l’obbligo entro un certa data di messa a norma nella classe energetica e nelle norme Ue.
E’ decollato l’esproprio immobiliare europeo, a beneficiarne potrebbero essere le multinazionali finanziarie, le stesse che negli Usa posseggono il 90% del patrimonio abitativo delle grandi città: e, quando decidono di rinnovare un quartiere o di costruirci un centro commerciale, mettono per strada tutti i condomini (ormai affittuari) con la forza pubblica. Finisce così il mondo dei piccoli proprietari, e c’è pure chi a Bruxelles ipotizza la creazione in ogni stato dell’Ue dell’agenzia pubblica per il mercato immobiliare, per porre fine ad eventuali evasioni fiscali favorite dalle agenzie immobiliari private. E’ evidente che il grande capitalismo stia vestendosi di ambientalismo per costringerci a fare lavori inutili sugli immobili (utili solo a favorire la politica consumistica dei colossi industriali) e, soprattutto, abbia armato una leva fiscale e politica su stampo vetero comunista per abolire la diffusa proprietà privata.

Heilà… fessacchiotti?
Che vi avevo raccontato?

Ma voi, niente…come sempre, anzi peggio di sempre!

Non si dovrebbero mettere queste notizie, magari non è cosi..
Già, magari…

Di Franco Remondina

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