I diritti del pollo!

La Consulta si è espressa: a calci e sputi sulla Costituzione.
Tra i calci e gli sputi sono emersi soltanto “i diritti dei polli”.
L’equiparazione con i polli d’allevamento è la grande suggestione che la Consulta prospetta ai “fu” cittadini.
Quali diritti può avere un pollo d’allevamento?
Spetta al padrone decidere per lui.
Il pollo non ha voce in capitolo sul corpo del pollo, cioè il suo corpo, cosi come il “fu” cittadino, che è diventato pollo.
Non capisce il “fu” cittadino trasformato in pollo, il nocciolo della questione: il possesso del corpo, se il corpo in cui vive sia “suo di lui stesso” o sia di proprietà del padrone dell’allevatore…
Il pollo non ha diritti!
Eppure il “fu” cittadino applaude, cioè starnazza, perchè i polli non applaudono, starnazzano, con tanti coco cocodet..
E’ stata una metamorfosi veloce, come quella del bruco in farfalla, una volta rinchiusi ne bozzolo, invece della farfalla è venuto fuori il pollo.
Starnazzano i ragionamenti del pollo, approvano l’allevatore, del resto, che può fare o starnazzare il pollo? Non ha diritti il pollo.
Coco coo cocodet…
La tua libertà finisce dove comincia la mia… coco coo cocodet…
Coo coo cocodet..
Che intelligenza ha il pollo?
Ti dice frasi da pollo, come quella li. Non ha la capacità il “fu cittadino” di ingaggiare un ragionamento su una astrazione come il concetto di libertà…
La stupidità del pollo coo cocodet…
Se finisce allora non è libertà, invece il pollo ti dice che nel suo allevamento si entra solo adeguandosi ai voleri dell’allevatore…
Per questo è pollo!
E i polli, oltre ai coo coco cocodet, non hanno diritti!

Di Franco Remondina

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