Il cambiamento forzato

Per certi versi quello a cui stiamo assistendo è un cambiamento forzato anomalo, cioè dettato da una rottura ideologica in occidente e di una rottura politica in oriente.
L’occidente ha abbracciato la modalità orientale di controllo della società e l’oriente deve perciò diversificarsi.
Vediamo se riesco a spiegarlo…
Ci sono delle situazioni che la maggioranza schiacciante delle persone non conosce, facciamo l’esempio dell’India.
Il governo indiano sta usando la malnutrizione cronica per frenare la crescita della popolazione indiana: l’anno scorso ha esportato circa 20 milioni di tonnellate di riso, che avrebbero sostenuto altri 120 milioni di persone, questo genere di politiche dimostra che era, fino alla guerra dell’Ukraina con la Russia, succube dell’elite angloamericane.
Adottava le linee guida emanate dai neocon US.

Ecco uno spaccato della situazione:

In India, si dice che il 34% degli attuali parlamentari eletti abbia precedenti penali. La preoccupazione pubblica per “la criminalizzazione della politica” e la “politicizzazione dei criminali” nella regione trascendono le ansie per il nepotismo endemico o la cattiva gestione dei fondi pubblici. Molti “criminali politici” sono accusati non solo di appropriazione indebita, ma anche di furto con scasso, rapimento e omicidio; i paesaggi politici ed economici osservati emergono non solo come una sfera “corrotta”, ma anche altamente violenta. Chiamati con i nomi “goonda”, “dabang”, “badmash”, “mafia don” o “padrino”, questi individui sono parte integrante della vita sociale, politica ed economica quotidiana nella regione. Accanto alla manipolazione delle successive forme di capitalismo,

Così i Mafia Raj sono sistemi ibridi in cui organizzazioni criminali, politici, polizia e burocrati sono invischiati in un rapporto di collusione e disinvestimento, condividendo il controllo su spazi e popolazione. Tali sistemi, che usano la forza per accelerare il percorso verso il potere e la ricchezza, condividono somiglianze con i Caciques e Caudillos dell’America Latina, il sistema in Russia, le macchine politiche urbane negli Stati Uniti e gli odierni politici gangster in Indonesia, Giamaica, Tailandia, Filippine, Bulgaria, Turchia e Brasile. Il Mafia Raj indiano è tuttavia caratterizzato da una passione locale unica per “la politica” e ha alcuni dei più alti tassi di partecipazione e contestazione al mondo. Indiscutibilmente, i “sistemas dell’Asia meridionale” rappresentano un amalgama unico.

Oltre al profitto derivante dall’adozione di un percorso di carriera politica e all’impunità che tali carriere garantiscono, esiste anche una particolare “aura” di prestigio e status che va di pari passo con gli incarichi politici pubblici nell’Asia meridionale. Tale ‘aura’ è difficilmente paragonabile ad altri luoghi come l’Italia, la Russia o il Brasile. Nell’Asia meridionale, “Quando sei un deputato o un MLA o un sindaco della città sei un Raja (un re), sei come un dio e sei ricco” (Karim, citazione dell’informatore). Comparativamente, i mafiosi italiani e russi non sembrano avere le stesse motivazioni ‘culturali’ per entrare direttamente in politica, preferendo invece essere ‘king maker’ piuttosto che ‘kings’.

La mafia è infatti diventata un termine dell’Asia meridionale e un “concetto popolare”. Nell’Asia meridionale le parole siciliane mafia o mafioso sono sempre più utilizzate non solo dai media ma anche nelle conversazioni vernacolari quotidiane. In quanto tale, il suo significato non dovrebbe essere separato dai contesti socio-culturali in cui viene utilizzato e di cui si parla nella vita quotidiana e nei discorsi pubblici (incluso il discorso dello stato). Il termine mafia dell’Asia meridionale è impiegato per riferirsi alla criminalità organizzata in generale, e anche alle imprese commerciali che cercano di monopolizzare particolari commerci attraverso mezzi extralegali e violenti (“mafia dell’alcol”, “mafia dell’acqua”, “mafia del petrolio”, mafia del carbone’ o la ‘mafia criminale’ o una varietà di pratiche di ‘land grabbing’ conosciute come ‘land mafia’).

Espressioni locali come “company”, “lobby”, “firm” o “racket/cartel” (in inglese hindi), “parivar” (famiglia) o “groups” o “rings” possono descrivere qualsiasi cosa, da un racket di protezione a un sindacato di potere, una lobby/gruppo di interesse violento o una manciata di criminali ambiziosi che lavorano come parte di una squadra. Va notato che contrariamente alla “mafia” siciliana italiana, le “mafie desi” locali non sono gerarchicamente istituzionalizzate né hanno una storia di lunga data. Si tratta spesso di nuove entità che fanno un uso strategico delle connessioni di casta e di parentela comunitaria e degli idiomi culturali, ma non sono necessariamente strutturate da essi. “Società” e “gruppi” non sono appendici di organizzazioni criminali coerenti e centralizzate; piuttosto, fanno parte di sistemi più ampi di bossismo.

Questi sono in definitiva sistemi di governo, che sono incorporati simultaneamente in logiche predatorie e democratiche. I boss locali spesso si presentano come Robin Hood senza nascondere la loro collusione con lo stato (o la convivenza con lo stato). In effetti, “essere parte” dello stato è ciò che fornisce loro attrattiva e potere; quindi i capi spesso non sono personaggi anti-status quo o parte di “stati paralleli”. Non fanno parte di “reti ombra” con forme distintive di autorità e organizzazione politico-economica. Non si presentano come alternative allo stato ma come “lo stato”.

https://www.in-formality.com/wiki/index.php?title=Mafia_Raj_(India)

Ma ora?

Le cose sono cambiate per il mondo, le condizioni di ricatto US attraverso il blocco dello Swift e la confisca dei 300 miliardi in obbligazioni US, detenuti in Occidente dalla Russia, hanno di fatto cambiato la percezione del mondo riguardo agli US.
Se prima gli US erano considerati un “male necessario”, nel giro di un paio di mesi, il mondo ha preso atto che se lo facevano alla Russia, potevano farlo a chiunque.
Il paradigma della depopolazione è diventato un paradigma contro l’interesse del mondo.
Quel che è cambiato è davvero incredibile!
Il resto del mondo ha deciso di industrializzarsi ulteriormente, la politica degli investimenti è diventata la principale agenda per tutti gli stati.
Naturalmente tale agenda politica ha una stella polare, gli US.
Basta fare il contrario di quel che fanno gli US e diventa pressochè certo il successo nella redistribuzione della ricchezza.
Questo è il paradosso!
Il cambiamento in occidente è basato sul copiare il modello cinese, impoverendo la società occidentale, mentre il resto del mondo fa esattamente l’opposto.
Qualcosa di grottesco.
Naturalmente ci sono ancora i 23 trilioni di dollari di titoli di Stato US in circolazione, quindi il dollaro non crollerà.
Le speculazioni sono però una “condizione” relativa all’occidente, infatti l’inflazione è avvenuta principalmente qui da noi.
In effetti è l’Occidente a essere governato da una oligarchia, altrove nel mondo si ergono i “governanti”, si affacciano governi forti che agiscono per l’interesse delle nazioni che governano e che limitano il potere delle oligarchie.
Sembra che la storia ami i remake.
Ogni impero è caduto sempre per lo stesso motivo, il debito privato!
E’ quello che si vede anche adesso.
L’India, la Cina, Russia, Arabia, Iran, Brasile e decine e decine di stati hanno capito cosa serve, l’occidente invece vuole tornare ai servi della gleba.

Ecco come volevano fottere il mondo, con lo strangolamento del credito.
Ma la nascita di un sistema alternativo a quello occidentale permette al resto del mondo una politica industriale.
Da noi solo una ideologia industriata.

https://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-notizie-in-breve/-accettate-di-essere-pi%C3%B9-poveri—bufera-su-banca-centrale-inglese/48466230

Capito?
Il ricatto lo hanno fatto a noi!






Di Franco Remondina

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