La tornata elettorale per la presidenza degli Usa ha posto in essere una questione: quella de: il lupo, la capra e i cavoli.
La conoscete vero?
C’è un contadino che ha con sé una capra un cesto di cavoli e un lupo e solo la sua presenza impedisce al lupo di mangiarsi la capra e a questa di mangiarsi i cavoli. Ad un certo punto del suo cammino il gruppetto deve attraversare un fiume con una barca che contiene al massimo il contadino e uno solo tra il lupo, la capra o i cavoli. Come farà il contadino a trasportarli al di la del fiume senza che si mangino a vicenda?
Ecco, questo è l’enigma.
Con le dovute equivalenze si può tentare di applicare il quesito alle elezioni Usa?
Si, anzi credo proprio che la situazione sia esattamente la stessa.
Il contadino è gli Usa, la Repubblica presidenziale.
Il lupo è la truffa messa in atto con i voti postali e i certificati di voto fasulli e software che tramutavano i voti di Trump in voti a Biden
La pecora è la credibilità verso la propria popolazione e verso i russi, i cinesi e gli arabi e gli indiani e gli africani o sudamericani.
I cavoli sono i guai che ne derivano.
Ora, se il contadino (gli Usa) trasporta il lupo (accetta la truffa), la pecora (la credibilità) mangia i cavoli.
Quindi la soluzione dell’enigma presuppone che questa mossa sia errata.
Ecco perchè ci vuole pazienza.
Trump o Biden non sono solo Trump e Biden, ci sono due fazioni dietro a loro.
Queste due fazioni non sono in lotta.
E’ tutto un gioco di specchi.
Quel che conta è salvare il lupo, la capra e i cavoli.
E noi?
A nessuno di quelli che governano interessa di noi.
Siamo noi a dover interessarci di noi!
Loro non cambiano, sanno fare solo quel che vedete.
Eppure, noi siamo il contadino.

