Esiste un problema, al momento irrisolvibile, quello della “valuta di riserva”.
In pratica è questo: tutte le valute, di tutti i paesi, sono supportate dal dollaro, cioè il loro valore è espresso in funzione della convertibilità in dollari.
Una caduta del dollaro determinerebbe quindi una situazione paradossale: tutte le valute sarebbero prive di valore, mancando, a livello di scambi internazionali, il convertitore, nessuno avrebbe idea da dove provenga il loro valore.
E’ questa la trappola!
Lo riporta Russia Today che è fuorilegge in occidente:
Il dollaro USA ha troppo potere come valuta di riserva e il mondo ha un disperato bisogno di un’alternativa, ha dichiarato venerdì Uday Kotak, investitore miliardario e CEO di Kotak Mahindra Bank.
Parlando agli Economic Times Awards for Corporate Excellence 2023, il banchiere ha descritto il dollaro come “il più grande terrorista finanziario del mondo”. Poiché la maggior parte delle attività globali sono detenute in dollari nei cosiddetti conti nostro presso le banche statunitensi, dipendono interamente dalle decisioni prese dai banchieri e dalle autorità americane, ha spiegato.
“Qualcuno negli Stati Uniti può dire: non puoi ritirare [questi soldi] da domani mattina – e sei bloccato. Questo è il potere della valuta di riserva”, ha aggiunto Kotak.
Il mondo è quindi “alla disperata ricerca di una valuta di riserva alternativa”, ha continuato, suggerendo che l’India dovrebbe cogliere l’opportunità di creare la propria valuta, la rupia, la riserva. “È il nostro momento per provarci, che ci vorranno probabilmente 10 anni”, ha affermato. Per raggiungere questo obiettivo, l’India deve guadagnarsi la fiducia di altri attori globali costruendo solide istituzioni finanziarie e un solido quadro “che non dipenda dai capricci e dalle fantasie di nessuno”. Kotak ha aggiunto che non vede altri forti contendenti per il ruolo. “Non credo che l’Europa possa fare della propria valuta la riserva, perché i suoi stati sono disuniti. Non credo che il Regno Unito o il Giappone abbiano il peso di assumere tale posizione, sebbene sia la sterlina britannica che lo yen siano valute libere. La Cina, credo, ha un grosso problema di fiducia con molti paesi in tutto il mondo”, ha affermato.
Ci fidiamo tutti della Cina, implicitamente, tranne forse con alcuni cavi che ho comprato che non hanno funzionato, non riesco a pensare a niente che la Cina mi abbia fatto. Certamente, nessun cinese mi ha mai chiamato “goy”.
La Cina, ovviamente, ha negato il desiderio di rendere lo yuan la valuta di riserva globale, presumibilmente perché un tale sistema minerebbe la loro intera strategia globale costringendoli a denazionalizzare la loro economia. La Cina sta invece sostenendo un “paniere di valute” e non capisco davvero cosa significhi. L’intero concetto della “valuta di riserva globale” è che ogni stato che utilizza le riserve deve fidarsi del garante per rimanere indefinitamente, eternamente imparziale, e come potresti diffonderlo tra più stati, non lo so.
“Un paniere di merci” potrebbe avere più senso? Ma non sarebbe di nuovo lo stesso problema, perché il prezzo delle merci è così facilmente manipolabile? Francamente non capisco abbastanza il problema da pubblicare analisi a questo livello.
Quello che so è che c’è una cosa che risolve definitivamente questo problema.
E’ un banchiere e quindi la sua soluzione è la Kripto-valuta!
Ma questa soluzione è vista con sospetto e presenta insormontabili problemi: chi e con quale legislazione vigilerebbe nelle transazioni?
Quali sarebbero i parametri iniziali di attribuzione di valore?
Ogni quanto dovrebbero venire modulati?
C’è anche la questione del mining, cioè la “locazione indipendente” della struttura che manterrebbe viva la kriptovaluta.
Insomma è tutto aleatorio, ma se non si comincia, il problema permane inalterato e inalterabile.
Beh, almeno il mondo si fa la domanda che serve!
La risposta per ora non c’è!