E’ divenuto abbagliante in questi ultimi venti anni che la sinistra, l’ideologia di sinistra, sia solo un costrutto falso.
Beh, a dirla tutta, era chiaro da sempre, ma dopo il 68 le cose sono via via peggiorate.
E’ stata una pandemia ideologica!
I riccastri erano tutti di sinistra, gli ebrei erano tutti di sinistra.
C’è stata una rivoluzione culturale che ha fatto disastri ormai colossali.
Il punto vero è che la sinistra è “totalitaria” nell’approccio qualsivoglia ambito.
Oggi lo si vede bene, all’inizio erano per la libertà di pensiero, ma adesso quella libertà di pensiero è una costrizione a un solo pensiero.
Il problema è che in una società di sinistra devi pensare solo come ti dicono loro.
Lo si vede nella censura dei webmedia…
Di fatto il presupposto che la sinistra avesse sempre ragione, l’ha portata ad avere sempre torto.
In tutto.
Oggi si parla di “cancel culture”…
La locuzione cancel culture è usata per indicare una forma moderna di ostracismo nella quale qualcuno diviene oggetto di indignate proteste e di conseguenza estromesso da cerchie sociali o professionali – sia online sui social media, che nel mondo reale, o in entrambi.
La sinistra ha sostenuto i vaccini covid, ha sostenuto l’immigrazione selvaggia, ha sostenuto le guerre US, sostiene il nazismo dell’Ukraina, sostiene il nuovo ordine mondiale.
Poichè non ha verità alcuna, la sinistra vuole cancellare ogni altra idea del mondo.
In pratica, in presenza di una libera circolazione delle idee, la sinistra perde contro qualsiasi idea.
Usa come paravento la scienza, ma nemmeno conosce la scienza.
Usa i soliti ritornelli della difesa di chi ha di meno.
Dei più sfortunati…
Il guaio è che per difendere i poveri, deve creane sempre di più-
Ed è quello che ha fatto, sempre!
Insomma se sei di sinistra non c’è alcuna possibilità che tu capisca, infatti se avessi capito che sono un cumulo di balle, mica saresti di sinistra.
Se hai paura delle idee, le idee fuggiranno da te, oppure tu fuggirai da loro, il risultato?
Credi ai vaccini, al cambiamento climatico, al “non ce n’è abbastanza per tutti”, al salario miserabile, alla fine del mondo.
Siamo in troppi, ti dicono..
I troppi sono loro.
Troppi di troppo.
Di Franco Remondina

