Il sacrificio

Qualcosa nella strategia US sta diventando un incubo per le nazioni “alleate”, diventa chiaro che secondo strategia devono sacrificarsi.
Il nucleo atlantista europeo deve sacrificarsi e pure i due alleati dell’area nel Pacifico meridionale, Australia e New Zeland.
Secondo gli US questi due alleati devono contenere militarmente la Cina, impedendo che questa invada Taiwan…
Figuriamoci!
Se fino a due anni fa l’Australia era parte attiva di ogni agenda US, ottenendo come ritorsione cinese questo

https://www.theguardian.com/australia-news/2020/dec/14/china-formalises-cut-to-australias-coal-imports-state-media-reports

La ritorsione cinese era di carattere economico, non importava più carbone australiano, naturalmente ci furono anche altre mosse cinesi per insegnare all’Australia che un simile atteggiamento era “contro gli interessi della loro stessa nazione”.
In effetti era cosi, seguire l’agenda US non era di alcun interesse per l’Australia.
Ma oggi dopo due anni e mezzo, la richiesta diventa chiaramente un sacrificio di tal genere rientra in una sola considerazione: fine dell’Australia!

La richiesta US, non è una richiesta è un ordine!
Questo ordine: sacrificatevi per l’impero!
Il fronte dei servi sciocchi che sono stati messi al potere dall’impero US è di due tipi, quelli solo sciocchi e stupidamente incapaci di capire, l’Italia è l’alfiere principale di questa corrente, e gli sciocchi per convenienza.
L’Australia non si sacrificherà, cosi come in europa la Francia non intende sacrificrsi, neppure la New Zeland appare intenzionata e neppure l’Ungheria.
Da noi invece, pare siano incapaci di capire.
L’assenza di analisi storica impedisce ai nostri imbecilli al potere di capire cosa è veramente successo in passato e cosa sta veramente accadendo adesso.
E’ inutile aprire cosi tanti fronti nel mondo se non capisci cosa è cambiato.
In un vecchio libro di un analista, manco a dirlo ebreo, Zbigniew Brzezinski, dice

“A lungo andare, la politica globale è destinata a diventare sempre meno congeniale alla concentrazione del potere egemonico nelle mani di un unico stato. L’America, quindi, non è solo la prima, nonché l’unica, vera superpotenza mondiale, ma è probabilmente anche l’ultima”.

Tale analisi è del 1997, vuol dire che ne capiva, il guaio è che aveva ammonito in tal senso

“… poiché il potere senza precedenti dell’America è destinato a diminuire nel tempo, la priorità deve essere quella di gestire l’ascesa di altre potenze regionali in modi che non minaccino il primato globale dell’America”.

Ormai a Zbigniew Brzezinski hanno detto dove poteva ficcarselo quel consiglio, da un pezzo.
Per mezzo secolo il governo americano ha riconosciuto ufficialmente che Taiwan faceva parte della Cina, ma in un accordo bipartisan la politica US ha recentemente messo in discussione tale riconoscimento, sfidando così direttamente la Cina su ciò ESSA considera come un fondamentale “interesse della nazione”.

Ormai diventa chiaro che il sacrificio non sia accettabile da nessuno sano di mente.
Le cose sono evidenti, sono caduti geo politicamente tutti i contrappesi, l’India e il Giappone fanno affari con la Russia, l’Arabia e l’Iran fanno affari con la Cina, la Cina fa affari con la Russia, tutti fanno affari con tutti.
A te che sei alleato invece che gli affari viene chiesto il sacrificio, quello supremo!
Hanno già pronta la lapide: qui giace uno stupido servo, morto per aver creduto che il male fosse un bene per l’umanità!

Di Franco Remondina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *