Il senso che manca

Una delle percezioni che è stata devastata è quella legata al denaro.
Le persone hanno perso quel “senso” del denaro, non riescono più a rendersi conto dell’entità che dovrebbero percepire, essa è entrata in una scala di grandezza inconcepibile.
E’ il nuovo denaro.
Solo qualche decennio fa, le cose erano tangibili, il denaro stesso era tangibile, oggi non lo è più. Si è persa persino la relazione di causa-effetto, cioè l’indicatore che giustificava il motivo della creazione di ricchezza.
Le merci!
Producevi merci e quindi diventavi ricco.
Oggi, in occidente, se produci merci sei inadeguato a diventare ricco.
Ci sono altri mezzi, la speculazione, l’informatica, i servizi, che rendono ricchi in una scala di grandezza che va oltre la percezione delle persone.
In effetti il mondo è diventato il mondo delle banche centrali, di fatto la produzione di merci è diventata inutile, quel che conta ora è la produzione del denaro.
Questo capovolgimento sociale è diventato normale senza che le persone se ne rendessero conto, cosi ora siamo a un punto cruciale: c’è troppo denaro.
E’ una questione evidente, il denaro creato dalle Banche, con un click su un computer, veniva prestato a interesse a chi volesse intraprendere qualsiasi attività, in pratica il denaro prestato è “debito” per qualcuno e rendita per qualcunaltro.
Ecco, il debito creato è impagabile.
Cosi hai un problema che è ben noto: senza una cancellazione del debito il sistema implode per l’impagabilità del debito.
Oggi siamo arrivati oltre: è diventato impagabile l’interesse sul debito!
La cosa quindi è tragica.
I Babilonesi avevano stabilito una legge, quella del Giubileo ogni 49 anni.
Qui invece non si è voluto fare nel 2008 al tempo della crisi di Lehman Brothers, cosi 14 anni dopo siamo a quel punto, anzi peggio.
Vi dò una misura pratica perchè possiate applicare quel senso che abbiamo perso di percepire l’ordine di grandezza.
Il debito pubblico US è di 31 Trilioni di dollari…
Se guadagnassi $ 1 al secondo, ci vorrebbero più di 992.956 ANNI per ripagare il debito federale degli Stati Uniti, ammettendo che il debito per interesse non cresca.
Ecco la scala, l’ordine di grandezza!
Praticamente se una persona guadagna 1 dollaro al secondo, cioè 86400 dollari al giorno, gli ci vorrebbe quasi un milione di anni per ripagare il debito, senza gli interessi.

L’ammontare del debito è così estremo che anche un ritorno dei tassi di interesse alla loro media storica significherebbe che il pagamento degli interessi passivi sul debito consumerebbe più della metà delle entrate fiscali correnti. La spesa per interessi eclisserebbe la spesa per la previdenza sociale…

Questa è la situazione in US…
Poichè sono loro a comandare il mondo, almeno fino ad ora, vedete che qualcosa come un giubileo sta arrivando.

la Federal Reserve è in trappola. L’aumento dei tassi di interesse abbastanza alti da intaccare l’inflazione farebbe fallire il governo degli Stati Uniti. In altre parole, il gioco è finito. Non hanno altra scelta che “ripristinare” il sistema.

Lo faranno usando l’inflazione.

Ma è solo una delle cose, ricorda: la valuta fiat sui conti correnti di una banca NON E’ TUA!
Articolo 1834

Articolo 1834 Codice Civile

[Aggiornato al 29/04/2022]

Depositi di danaro

Dispositivo dell’art. 1834 Codice Civile

Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla(1) nella stessa specie monetaria(2), alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi(3).

Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto(4).

Tecnicamente e legalmente, è di proprietà della banca e ciò che possiedi invece è una passività non garantita della banca. In un’era di giubilei in cui i debiti vengono cancellati, non vorrai essere dall’altra parte di passività non garantite di alcun tipo.

Ecco, ve l’ho detto…
Almeno adesso capite cosa sta avvenendo e cosa faranno ai conti correnti…

Di Franco Remondina

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