Ioni Francesco in arte “checco”

Non so voi, ma questa storia che TUTTI, ma veramente TUTTI hanno a cuore la mia privacy, mi dà il voltastomaco.
Se TUTTI hanno a cuore la mia privacy, allora perchè non mi lasciano in pace?
Perchè “noi e i nostri fornitori abbiamo a cuore la tua privacy”?
Uno strano concetto di privacy, se compare una scritta cosi, in pratica non hai privacy, ma per non dirti (avrei voluto scrivere dirty =sozzo) la verità, cioè “facciamo quello che vogliamo”, “ti controlliamo comunque e della tua privacy non ce ne frega un cazzo”, ti avvisano che “LORO” ci tengono alla tua privacy.
Ci tengono, cioè detengono la tua privacy, è di loro proprietà.
E comunque se non accetti, ce ne freghiamo!
Il guaio è che questa “prassi” viene indorata dal mercimonio soffocante della pubblicità, ti promettono che non cederanno i tuoi dati a terze parti.
La tua ex privacy è andata.
Per te non valeva e non vale nulla, ti dicono implicitamente, ma per noi, cioè loro, e i nostri fornitori, cioè i loro fornitori, vale.
Il guaio è che aver istituito il concetto di “privacy” in sostituzione del principio di segretezza delle proprie azioni e relazioni, ha portato via ogni singolo aspetto di intimità personale.
Non esiste più alcuna inter-intimità intellettuale, al suo posto c’è la privacy.
Lo fanno tutti, insomma un “pizzo che deve essere pagato”.
Devo dire che è sconcertante, socialmente immorale e sociologicamente mirato alla ulteriore massificazione dell’ ex individuo.
La popolazione, il famoso “popolo del web”, viene addestrata al pensiero di gruppo, a considerarsi come “profilo utente”, non come essere umano.
Un indirizzo IP, senza alcun diritto di esistenza, alcun diritto di intimità informatica.
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Piuttosto esco dal tuo sito di merda!
Francesco Ioni, per gli amici Checco, checco ioni!



Di Franco Remondina

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