La famosa first lady?

Li riconoscete?
Penso di si…
Uno è quello di “Yes, we can”, intendeva dire “Si possiamo ingannarti”, ma come sempre è stato capito al contrario. E’ che quel “We”, non era un “We ” che comprendeva “noi tutti”, era un “We” selettivo.
We significa: noi, ma non “noi tutti”, significava “Noi che contiamo”, invece tu non conti un cazzo.
La presa per il culo è stata resa evidente dalla first Lady.
Insomma una first Lady uomo!
L’industria della menzogna, ovvero la stampa mainstream?
L’ha incensata come la “donna più elegante di tutti i tempi”. Roba da ridere, infatti mi sono sempre chiesto come facessero gli americani a non capire…
Eppure non capivano.
Anche adesso non capiscono, non capiscono la deriva della nazione, con vaccini mortali spacciati come “elisir”, non capiscono la deriva geopolitica che il mondo sta prendendo, con la questione Ukraina e con il cosiddetto reset.
Troppo stupidi per dismettere la fiducia nei media.
Il sogno americano è ormai un incubo.
Una first lady uomo, sotto gli occhi di tutti, una truffa persino più grande, riguardante il requisito principale per poter correre per la Presidenza, ovvero quello della nazionalità, che Obama non ha e non aveva…

Ma l’inganno prosegue

https://www.vogue.it/moda/article/michelle-omaba-stile-vestiti

Il diavolo sta nei dettagli…
Guardate bene, osservate attentamente…

Per il tour promozionale del suo nuovissimo libro The Light We Carry (La Luce Che Portiamo) la luce di cui parla Michelle, non è unicamente nel titolo del suo libro, ma in un susseguirsi di look e acconciature che sembrano celebrare una sorta di rinascita, o meglio metamorfosi che la vede sempre più a suo agio con se stessa.

Michelle Obama in Ganni
Michelle Obama in Ganni

Una ulteriore presa per il culo, “outfit in denim firmato Ganni”, quale stilista più adatto?

Sono i dettagli che rivelano quel certo compiacimento nel prenderti per il culo.
Ci godono a prenderti per il culo.
E te lo dicono in tutti i modi…
Si, Noi possiamo!
Non noi, loro… Loro si che possono, tu?
Tu sei un coglione!

Di Franco Remondina

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