Come vedete è in atto una sorta di forzatura mediatica, l’aumento di articoli indirizzati verso uno scenario di guerra Nato contro Russia, si intende portare avanti uno scenario distruttivo, specie verso il teatro europeo.
La NATO sarà trascinata in guerra con la Russia se l’Ucraina perde: Lloyd Austin
La controfigura del fu Lloyd Austin, quello che in una testimonianza giurata al Congresso di circa 13 mesi fa, dichiarava: ” “La Russia è stata sconfitta. La Russia è stata sconfitta tatticamente. La Russia è stata sconfitta operativamente. La Russia è stata sconfitta strategicamente”.
Bene, la controfigura oggi afferma questo:
“Sappiamo che se Putin avrà successo qui, non si fermerà”, ha detto Austin. “Continuerà a intraprendere azioni più aggressive nella regione. E altri leader in tutto il mondo, altri autocrati, guarderanno a questo e saranno incoraggiati dal fatto che ciò è accaduto e che non siamo riusciti a sostenere una democrazia”.
Come fanno a saperlo?
Nello stesso modo in cui sapevano di aver sconfitto la Russia?
Il problema che sorge è quindi l’errore di valutazione?
Si, non c’è storicamente alcun indizio che possa dimostrare la volontà della Russia di invadere l’Europa, ma oltre a questo pare invece ci siano indizi, anzi la certezza che sia l’Europa serva e schiava degli US a voler invadere e smembrare la Russia.
Ma questo ha portato a una catena di errori di valutazione incredibili.
L’Ukraina che voleva entrare nella Nato è stato il primo.
Oggi dopo oltre 500 000 morti si scopre che esisteva una bozza di accordo Ukraina-Russia per la pace.
https://www.wsj.com/world/russia-ukraine-peace-deal-2022-document-6e12e093
https://www.msn.com/en-us/news/world/document-from-2022-reveals-putin-s-punishing-terms-for-peace/ar-BB1j9bgO
Un progetto di trattato di pace redatto dai negoziatori russi e ucraini nell’aprile 2022, circa sei settimane dopo l’inizio della guerra, mette a nudo il tipo di accordo che Putin stava cercando in quel momento. Funzionari e analisti occidentali affermano che il Cremlino mantiene i suoi obiettivi originali dopo due anni di combattimenti: trasformare l’Ucraina in uno stato castrato e permanentemente vulnerabile all’aggressione militare russa. Le condizioni che la Russia chiede ora saranno probabilmente ancora più severe.
Il documento, datato 15 aprile 2022, delinea come i negoziatori di entrambe le parti hanno cercato di porre fine ai combattimenti accettando di trasformare l’Ucraina in uno “stato permanentemente neutrale che non partecipa a blocchi militari”, impedendo al paese di ricostruire le sue forze armate con Sostegno occidentale e lasciare la Crimea sotto il controllo de facto russo.
Sebbene le linee generali dei negoziati di pace, alla fine falliti, siano state rese pubbliche, l’intero documento di 17 pagine, visionato dal Wall Street Journal e da altri che avevano familiarità con i negoziati, non è stato reso pubblico.
Il documento, datato 15 aprile 2022, delinea come i negoziatori di entrambe le parti hanno cercato di porre fine ai combattimenti accettando di trasformare l’Ucraina in uno “stato permanentemente neutrale che non partecipa a blocchi militari”, impedendo al paese di ricostruire le sue forze armate con Sostegno occidentale e lasciare la Crimea sotto il controllo de facto russo.
Questa era la versione occidentale, che definiva punitivo il piano di pace, in effetti non è esattamente cosi.
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha affermato che il progetto di accordo di pace di marzo-aprile 2022 non è più rilevante.
“Le condizioni sono cambiate”, ha detto ai giornalisti il portavoce di Putin.
Afferma che i colloqui di pace sono stati interrotti dall’Ucraina “per ordine di Londra”.
Secondo Peskov il Cremlino non vorrebbe pubblicare la bozza di quel documento.
Ricordiamo che oggi le sue singole disposizioni sono state pubblicate sul Wall Street Journal.
Da questa pubblicazione risulta che la Russia era pronta a ritirare le sue truppe dai territori conquistati dopo il 24 febbraio 2022.
Cioè, a giudicare dalla dichiarazione di Peskov, le condizioni per il ritiro delle truppe non sono più rilevanti.
In precedenza, David Arakhamia aveva dichiarato che l’Ucraina non era d’accordo a firmare l’accordo, anche a causa della posizione del primo ministro britannico Boris Johnson.
L’inghilterra fece da ostacolo a questo piano di pace, con l’allora premier Boris Johnson.
A oggi, con la scelta dei paesi baltici di voler aderire alla Nato per “paura di una invasione russa”, la situazione appare sempre meno logica: l’Ukraina è stata sconfitta e il suo esercito distrutto!
Forse i baltici vogliono fare questo a loro stessi?
E’ una domanda logica e la risposta appare pure essa stessa logica: si!
Sono fuori di testa, tutto era partito sul presupposto che l’Ucraina sarebbe dovuta entrare nella NATO perché in tal modo sarebbe stata protetta dall’attacco della Russia.
Oggi Austin sostiene che i paesi paesi baltici dovrebbero entrare nella NATO.
Per il valore protettivo dell’adesione alla NATO.
Sembra una barzelletta!
500 000 soldati ukraini morti …
Una barzelletta mortale!