La “scacchierata”

La linea di demarcazione tra una scacchiera e una scacchierata è diventata impercettibile, ormai non si distinguono.
Certo è che c’è una “partita” in corso e si vanno delineando le strategie.
Da una parte gli US, il mondo unipolare, dall’altra il mondo NON unipolare.
La strategia degli US è quella di “lungo respiro”, cioè consolidare per prima cosa ciò che è facilmente raggiungibile, questo lo si è visto con la UE.
La UE non è mai stata altro che “fumo negli occhi”, una finzione, infatti le trattative sui dazi hanno dimostrato questo, in sostanza la UE ha detto: “Comanda Badrone”, e il padrone ha comandato!
Si Badrone… è stata la risposta.
Il più grande stato vassallo della storia, come dicono in Russia.
Siamo vassalli!
Era meglio se fossimo rimasti stati nazionali, almeno ci sarebbero state tante variabili.
Ma oggi le maschere non servono più, tutta la finzione cade per necessità e perchè c’è un grande pericolo.
Il mondo multipolare.
Gli US non possono vincere oggi.
Se avessero potuto vincere, avrebbero già vinto.
Così sono obbligati a una strategia di consolidamento che partirà logicamente dalle Americhe.
Il vantaggio apparente è che le americhe sono isolate, il continente ha l’oceano Pacifico da una parte e Atlantico dall’altra.
Prima devono consolidare quello.
Di certo lo stanno facendo o cercando di farlo.
Ci sono problemi con vari stati, il Messico, il Canada, Il Brasile, l’Argentina.
Lo svantaggio di questa “fortezza americana” è tutto nell’approccio.
Gli US usano il bastone, non danno nulla in cambio, questo è il solo approccio a cui sono ricorsi negli ultimi 70 anni, il resto del mondo obtorto collo ha sempre dovuto accettarlo, non esisteva un secondo polo economico e dopo il crollo dell’URSS non esisteva neppure un polo militare alternativo agli US.
Gli US sono uno stato che esporta solo due cose: dollaro e Filibusta, un polo dedito al saccheggio pirata di ogni altro stato.
Sono i Pirati del mondo.
In questa fase della partita gli US hanno bisogno di mosse conservative per guadagnare tempo.
Gli serve per isolare l’unico paese in grado di fornire un modello industriale, economico, militare che non è basato apparentemente sulla pirateria, la Cina.

Sfruttano per esempio la rivalità storica tra India e Cina, così come l’altra rivalità storica Cina- Giappone.
Sono queste le mosse sulla scacchiera:

Per quel che riguarda la Russia?
Secondo me lì è invece una scacchiera-ta, fumo, specchi…
La Russia ha fatto di tutto per complicarsi la vita, ci sono evidenti segni di doppiogiochismo nei personaggi che vanno da Medveved a Putin, basta ricordare le mosse che riguardavano il gruppo di Igor Prigozin, Wagner…

Prigožin ammise di essere il leader di Wagner nel settembre 2022. Iniziò a criticare apertamente il Ministero della Difesa russo per aver gestito male la guerra contro l’Ucraina, affermando infine che le loro ragioni per l’invasione erano bugie. Il 23 giugno 2023, guidò il Gruppo Wagner in una ribellione armata contro la Russia dopo aver accusato il Ministero della Difesa di aver bombardato i suoi soldati.

Le unità Wagner presero possesso della città russa di Rostov sul Don, mentre un convoglio si dirigeva verso Mosca. L’ammutinamento fu fermato il giorno successivo quando fu raggiunto un accordo: i ribelli Wagner non sarebbero stati perseguiti se avessero scelto di firmare contratti con il Ministero della Difesa o di ritirarsi in Bielorussia.

Inoltre c’è la questione dell’Azerbaijan a instillare ulteriori sospetti:

La seconda guerra nel Nagorno-Karabakh è stato un conflitto armato tra le forze azere e quelle armene per il controllo della regione caucasica del Nagorno Karabakh. Le prime attività belliche ebbero inizio la mattina del 27 settembre 2020 lungo la linea di contatto dell’Artsakh.

In risposta agli attacchi, l’autoproclamata Repubblica dell’Artsakh e l’Armenia introdussero la legge marziale e la mobilitazione generale, mentre l’Azerbaigian solamente la legge marziale e il coprifuoco.

Dopo quarantaquattro giorni di aspri combattimenti, la sera del 9 novembre i rappresentanti dell’Armenia e dell’Azerbaigian, tramite la mediazione del presidente russo Vladimir Putin, firmarono un cessate il fuoco per consentire lo scambio di prigionieri e quello dei caduti, valido dalle 00:00 ora di Mosca (le 01:00 ore locali) del 10 novembre 2020, quarantacinquesimo giorno di guerra.

In pratica la Russia si è fatta da parte, consentendo all’Azerbaigian, armato da Turchia e Israele, di sconfiggere le forze armene.

Nel 2023, quando l’Azerbaigian lanciò un’offensiva finale per espellere le autorità armene dalla regione, le forze di pace russe non fecero nulla.

l’Azerbaijan era un elemento chiave per la Belt and Road Initiative cinese attraverso la rotta transcaspica. Ma a metà del 2024, Pechino ha iniziato a fare marcia indietro

Pian piano i nodi vengono al pettine.
Non c’è una scacchiera, quella che si vede è solo una scacchiera-ta.
I cinesi se ne sono accorti, è dal 2023 che agiscono in rapporto a questi doppi giochi.

Vediamo che accade, ma non pare che il piano US vada alla grande!
Andrà peggio di ieri, peggio di oggi, domani di più!

Di Franco Remondina

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