Dopo oltre vent’anni, retrospettivamente parlando pare evidente un fatto: non si poteva competere con la Cina!
E’ un fatto, certificato da ciò che è avvenuto!
Vi ricordate la propaganda?
Accettare la sfida con la Cina! Ce lo ripetevano tutti gli economisti, tutti i prof di economia, pure i sindacati, dovevamo diventare più produttivi, aumentare la formazione delle competenze, buttarci nella innovazione, e poi bla bla bla…
Insomma era colpa dei lavoratori se la perdevamo.
Invece, era colpa della politica! E’ colpa della politica!
Non poteva vincere tale sfida, sapete perchè? Perchè DOVEVA ESSERE PERSA!
Era questo l’ordine.
Come fosse possibile vincere la sfida con la Cina, stante le condizioni fiscali presenti in Italia e in genere in tutto l’occidente, non ci è mai stato detto.
Mettere più risorse nella “formazione”…
Questa sarebbe stata l’unica soluzione secondo tutti.
Era falso! E’ falso!
Il “peso” del welfare, cioè i contributi pensionistici, le trattenute sulla busta paga, il carico di tasse al42%, più IVA al 18% fino al 22%…
Con operai cinesi che guadagnavano 200 dollari al mese…
Come facevi a pensare di vincere?
Eppure ti raccontavano che ci voleva la formazione.
E’ semplice, se volevi competere, abbassavi le tasse al 20%, davi incentivi per aprire fabbriche e non facevi alcuna formazione.
Avresti avuto un solo gap, rispetto alla Cina, il salario più alto.
Cosi facendo però avresti avuto un PIL più alto e generato ricchezza che avrebbe incoraggiato gli investimenti in innovazione tecnologica che avrebbero portato, quello si la formazione di profili di lavoratori con competenze superiori.
Invece niente…
Cosi adesso abbiamo la dimostrazione pratica che doveva venir fatto cosi:
Avranno fatto i corsi di formazione?
Ma annate a fare in culo, anzi annate a fare i corsi di formazione, carceraria.