L’origine del male (terza parte)

Solo se conoscete il meccanismo del ricatto che è stato ed è perpetrato, capite le mosse che periodicamente vengono fatte.
Prendiamo ad esempio le varie richieste di risarcimento, esse sono figlie della operazione fatta dalla FED, tramite corruzione del Congresso USA, con l’approvazione di quel Lend-Lease Act nel 2016, di trattare gli amici (alleati), peggio dei nemici.
Avvengono periodicamente, anche adesso…

https://www.zazoom.it/2023-03-06/corea-sud-disgelo-con-tokyo-indennizzi-alle-vittime-delloccupazione-giapponese/12508496/

Corea Sud, disgelo con Tokyo: indennizzi alle vittime dell’occupazione giapponese (Di lunedì 6 marzo 2023) Risarcimento per i lavoratori sudcoreani costretti a lavorare per le aziende nipponiche tra il 1910 e il 1945. Nuovo feeling anche al Wto

…mmmh Sono passati da 110 anni dal 1910… e sono passati 78 anni dal 78 anni dal 1945, com’è che adesso arriva il disgelo?
Sempre per via del ricatto Lend-Lease…
Abbonano al Giappone ogni cosa, in vista del problema CINA.
Quante volte avete sentito di richieste di risarcimento alla Germania? Parecchie vero?
Ecco, è per quella roba li, è un ricatto continuo, paga o ti bruciamo il negozio.
UK-Fr-Olanda-Belgio-Polonia-Grecia- Italia etc etc… il cosiddetto blocco atlantico è tenuto per le palle dagli US.
La cosa strana è che nessuno di questi paesi dica “bah”.
Eppure, è solo una facciata, i debiti di guerra erano dovuti agli USA, non agli US…
Ma vediamo come e perchè è accaduto monetariamente tutto questo:

Dopo la creazione della FED, nel 1913, gli Stati Uniti hanno fondamentalmente calcolato le loro azioni politiche in modo da cercare di realizzare la possibilità che il dollaro sostituisse la sterlina come i soldi del mondo.
Capisco che gli “alternativi” non si rendano conto pienamente della “necessità” di una Banca Centrale, anzi ho letto che fu istituita con la frode il 23 dicembre, alla vigilia di Natale e bla bla bla, ma senza considerare che una Banca Centrale c’era già, ed era la Banca d’Inghilterra! E la Sterlina era la valuta più ambita del mondo!
Quindi gli Stati Uniti in qualche modo, capivano che se le merci erano quotate in sterline, questo costituiva una “servitù” per il dollaro.
Prima dello scoppio della I° guerra mondiale, fecero delle valutazioni politiche adeguate, vedevano l’Impero Britannico in grande difficoltà di fronte all’emergere di nazioni strutturalmente più organizzate nello sviluppo industriale, come la Germania e chiaramente analizzarono la questione.

Essenzialmente gli Stati Uniti si consideravano il paese che avrebbe sostituito il Regno Unito. Forti di una posizione geografica inattaccabile, con due lati protetti dall’oceano, erano a prova di invasione.

Ovviamente gli Stati Uniti sapevano che non sarebbero mai stati in grado di acquisire un impero delle dimensioni della Gran Bretagna, ma avrebbero essenzialmente cercato rendere il dollaro la valuta mondiale.

Il problema con questo era ovviamente che il sistema della sterlina si basava sull’impero. Non avendolo, dovevi usare tutti i modi possibili, anche alcuni loschi imbrogli per rendere il dollaro il denaro del mondo.

Questo desiderio da parte degli Stati Uniti c’è sempre stato. Gli Stati Uniti sono sempre stati una società in espansione. Traspare da ogni storico statunitense. La motivazione che portavano era “Produciamo sempre più di quanto possiamo consumare e creiamo più capitale di quanto possiamo impiegare. Abbiamo bisogno che il mondo intero sia aperto a noi”.

La dottrina Monroe indica un messaggio ideologico di James Monroe contenuto nel discorso sullo stato dell’Unione pronunciato innanzi al Congresso il 2 dicembre 1823, che esprime l’idea della supremazia degli Stati Uniti nel continente americano.

Monroe affermò in quel discorso che gli Stati Uniti non avrebbero tollerato alcuna intromissione negli affari americani. Inoltre, per Monroe i processi di indipendenza dell’America Latina non potevano essere sedati da nessuna potenza europea (dalla Spagna soprattutto).

Quindi le idee del destino manifesto, la tesi della frontiera, la dottrina Monroe – tutte queste idee giustificavano l’espansionismo statunitense. E, all’inizio del ventesimo secolo gli Stati Uniti avevano effettivamente reso questo espansionismo generale della loro storia molto concentrato sul rendere il dollaro la moneta mondiale.

Gli Stati Uniti esprimevano una sorta di “pretesa egemonica”, stabilendo un assioma ideologico smentito dagli stessi fatti, cioè parlano di egemonia come se fosse una superiorità produttiva. Il paese più competitivo è il paese leader del mondo.
La cosa sorprendente era proprio questa contraddizione storica evidente, l’imperialismo monetario della Gran Bretagna, vale a dire il sistema oro-sterlina, coincideva con il periodo in cui la Gran Bretagna stava perdendo piuttosto rapidamente la superiorità manifatturiera rispetto ad altri paesi.

Il tentativo degli Stati Uniti di egemonizzare il mondo è avvenuto proprio nelle stesse modalità inglesi e ha portato agli stessi problemi avuti dall’Impero Britannico e porta a una fase di espansione e la conseguente seconda fase molto dipendente da certi tipi di finanziarizzazione – che ha coinciso anche con il rapido declino della competitività degli Stati Uniti.

Vale a dire, tutte le persone che parlano del dollaro e dicono che il dollaro è naturalmente il denaro del mondo, non solo nascondono alla gente il costo che paga il resto del mondo, ma nascondono anche che i lavoratori americani, anche i piccoli imprenditori statunitensi, stanno pagando per questo folle sistema.

Gli Stati Uniti non hanno lasciato al mondo altra scelta se non quella di accettare il dollaro come valuta mondiale, semplicemente bocciando tutti i piani alternativi. Bloccando con tutto il sistema ogni possibilità di accordo multilaterale.

Tuttavia c’era una differenza la Gran Bretagna era la nazione creditrice del mondo quando gestiva questo sistema oro-sterlina, e poteva farlo grazie al suo impero. Senza un impero, gli Stati Uniti come potevano gestire il sistema del dollaro attraverso la stampa di dollari, solo gestendo deficit, diventando sempre più indebitati con il mondo?

Gli anni ’40, in realtà, costituiscono un periodo speciale in cui gli Stati Uniti – grazie alla devastazione del resto dell’economia mondiale, e al grande impulso che la guerra ha dato all’economia statunitense – registravano enormi surplus di esportazioni.

E quando gestisci un surplus di esportazioni, il mondo deve pagarti in dollari, invece di metterli a disposizione del resto del mondo. C’era una condizione generale di carenza di dollari.

Il Piano Marshall non è stato davvero in grado di alleviare questa carenza di dollari. E, naturalmente, di conseguenza, le economie europee, piuttosto che aprirsi al libero scambio, hanno naturalmente scelto di proteggersi il più possibile, perché hanno dovuto gestire con attenzione i rapporti tra le loro economie e il resto del mondo per conservare scarsa valuta estera.

Quindi questa era la situazione. Il sistema del dollaro c’era, non c’erano alternative, ma non funzionava nemmeno particolarmente bene. E certamente non contribuendo alla ripresa del mondo.

In effetti, l’unica proposta di Keynes sopravvissuta alla bocciatura da parte degli Stati Uniti della proposta di Keynes erano i controlli sui capitali. Gli Stati Uniti hanno dovuto accettare che, a meno che i paesi europei non praticassero controlli sui capitali, cioè non gestissero l’afflusso e il deflusso di denaro dalle loro economie e nelle loro economie, ci sarebbe stata così tanta devastazione economica, e questo non poteva che aumentare l’attrattiva di comunismo nell’Europa occidentale.

E questo doveva essere evitato a tutti i costi, così gli Stati Uniti accettarono i controlli sui capitali.

I controlli sui capitali sono stati ciò che ha permesso a tutte queste economie europee di organizzare la loro ripresa con molto coinvolgimento statale, molta proprietà statale, eccetera. Ma fu permesso loro di organizzarlo.

Così, ci riuscirono e nel 1958 furono sufficientemente recuperati per poter finalmente rendere convertibili le valute. E, naturalmente, con le valute convertibili di questi paesi, si avviò l’uso delle contrattazioni in valuta dell’altro, nel loro commercio.

E quasi dall’oggi al domani quella che era stata una carenza di dollari si è trasformata in un eccesso di dollari. Nessuno voleva dollari, dal momento che le loro, erano valute europee di economie molto più forti che stavano diventando convertibili.

Ricordiamo che il grosso della crescita del periodo successivo alla seconda guerra mondiale ha avuto luogo nelle economie in ripresa.

Quindi essenzialmente c’era un eccesso di dollari. E anche in questo periodo, hai anche iniziato a vedere i primi cali del dopoguerra nelle esportazioni statunitensi. Alla fine questi cali nelle esportazioni diventerebbero deficit commerciali…

E sempre in questo periodo, il famoso economista belga Robert Triffin propose che ci fosse qualcosa di intrinsecamente sbagliato nel rifornire il mondo di liquidità attraverso i deficit.

E il dilemma Triffin essenzialmente ha funzionato durante questo periodo. In sostanza, i principali partner commerciali degli Stati Uniti, piuttosto che accettare dollari, hanno detto: “No, il dollaro è convertibile in oro, quindi vogliamo invece l’oro”.

Quindi in un periodo molto molto breve, tra il 1958 e il 1961, l’Europa aveva prosciugato così tanto oro dagli Stati Uniti che gli Stati Uniti non potevano più sostenere il dollaro con l’oro da soli.

Quindi è stato necessario creare un pool d’oro, che riunisse l’oro di tutti i paesi coinvolti, per sostenere il dollaro. E i paesi coinvolti lo hanno fatto solo perché pensavano che questo avrebbe dato loro un posto al tavolo quando alla fine questo folle sistema sarebbe giunto al termine e avrebbero potuto negoziare un sistema migliore.

E cosi, anche gli Stati Uniti si trovarono, senza un impero, nelle stesse situazioni dell’Impero britannico dicendo esattamente le stesse cose, dicendo: “Abbiamo molti beni all’estero, non c’è nulla di cui preoccuparsi, non viviamo al di sopra delle nostre possibilità”.

Sono stati compiuti numerosi sforzi per frenare i deficit statunitensi.

Le cose non migliorarono e nel 1967 andarono così male che si dovette porre fine alla convertibilità interna del dollaro in oro. Lo stesso anno i francesi si ritirarono dal pool d’oro, dicendo: “Questo semplicemente non ha senso”.

Gli Stati Uniti mantennero il gioco richiedendo fondamentalmente al resto del mondo di non richiedere oro, ma alla fine nel 1971 ci fu una corsa al dollaro e l’amministrazione Nixon dovette porre fine alla convertibilità.

Ora, guardando a questa serie di eventi, crederesti che il dollaro sia la moneta mondiale?

Eppure…
continua….

Di Franco Remondina

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