parvenu
parvenu ‹parvënü′› s. m., fr. [part. pass. di parvenir «pervenire, arrivare»]. – Persona che si è elevata rapidamente a una condizione economica e sociale superiore, senza avere tuttavia acquistato le […] maniere, lo stile, la cultura e sim. che converrebbero al nuovo stato: è un p., una parvenue; la declamazione dell’autenticità individuale diventa una posa da p. quando si parla contro la massa dimenticando di farne parte (Claudio Magris); si vede subito dai modi che sono dei parvenus.
L’Italia di oggi è molto diversa da come era prima di questi parvenù, abbiamo una classe privilegiata che ha ereditato una fortuna dai nonni e dai padri, una classe di spocchiosi minus habens intellettivi, ma con la pretesa di essere geni.
Nessuna umiltà, nessun rispetto per nulla e per nessuno.
Leggo che ormai hanno superato ogni freno inibitorio…
Lo si vede da un giornale, Il Foglio, che concede la vetrina a tutta questa classe, in una intervista recente, Marina Berlusconi, mostra per intero il parvenùtismo che la affligge.
https://x.com/ilpolitico_web/status/1891238680074809843
“la pace non coincida con la vittoria di Mosca e la resa di Kiev”
Dice la signora…
Un po’ come un altro magistrale parvenù che conosciamo…
Anche lui disse “la libertà non coincida col pretesto di evitare la vaccinazione”
Il tono è identico.
Questa classe di parvenù è ovunque, in politica, nelle banche, nella magistratura, nelle università, nei consigli d’amministrazione, nelle televisioni, nei giornali, persino nelle chiese e a Roma…
Una magistrale vetrina di bocche inutili da sfamare.
La domanda è: senza di loro il mondo sarebbe migliore?
La società italiana sarebbe migliore?

Si, saremmo migliori!
Ci vuol poco per essere migliori di questi qua…
qua qua quraquaqua…

