Di Franco Remondina (dodicesima.com)
Renzi e il PD, ma è tutta la sinistra in genere, che si batte contro i popoli.
Lo si vede dappertutto in Polonia, in Grecia, in Portogallo, in Francia, basta saper pensare in maniera corretta, cioè ascoltare quel che affermano e osservare i fatti che compiono.
Se fai così, scopri che la sinistra è contro di te, contro quel che possiedi, contro le tue tradizioni, contro la famiglia da cui provieni, contro il tuo futuro, la tua dignità e la tua libertà, ma soprattutto è a favore delle banche.
Lo scopri con i dati, nei fatti, non nelle loro chiacchiere…
Non trovi lavoro? Sei sottopagato? Ti prendono per il culo in ogni ufficio che vai?
Prova a chiederti: perché?
La persona “non vale una mazza”, per la sinistra, è sempre stata di nessun valore, quel che conta è l’entità “popolo”, l’aspetto massificante.
La distruzione del nucleo famigliare è stata ben nascosta, ma perseguita con furore poiché si doveva massificare.
Sfortuna vuole che per indole la sinistra raccolga quelli più sfigati, quelli la cui voce interna continua a volume altissimo a ricordare: “non vali niente”.
L’adozione di pensieri “alti”, di paradigmi di idealità, si scontra, poi, con quella voce dentro di loro. Il risultato? Falliscono in ogni cosa che fanno.
L’idealismo invece dell’idealità, dove la desinenza “ismo” traduce questo scontro con quella “opinione di sé” che macina i portatori di ideali. Cosi, devono alzare il tiro, diventare ancora più radicali nel proclamare il proprio idealismo. Possono ingannare parecchie persone e infatti le ingannano. Quali?
Quelli che hanno pure loro da combattere contro quella voce che urla “non vali nulla” , solo ad un volume inferiore.
È quindi questa differenza a determinare le gerarchie.
Quelli più ossessionati dal “non vali un cazzo” mentale, alzano il livello di idealismo e gli altri “gli vogliono credere”.
Questa è la spiegazione psicologica della sinistra.
La traduzione nei fatti?
Accade questo: vengono a contatto con persone che hanno usato una diversa strategia rispetto all’idealismo, hanno usato il “possesso”. La loro risposta alla voce mentale che gli ricorda 24/24 ore al giorno che “non valgono nulla”, rispondono implicitamente: “come posso non valere, se possiedo tutto questo…”.
Lo scontro paradigmatico tra due impostazioni sullo stesso tema, produce due modalità diverse, due strategie diverse.
Alla fine la sinistra dell’idealismo viene affascinata dalla strategia adottata dal quelli del “possesso”, aspira a quindi a fare lo stesso.
Il punto è che lo deve mascherare da idealismo.
Qui avvengono i casini: poiché sono vincolati dall’idealismo, ciò che fanno è un pasticciaccio.
Schiavi mentali di una voce, quella del “non valgo un cazzo”, diventano schiavi al quadrato, cioè, “non valgo nulla e per di più non possiedo”.
Ragazzi che roba… È per questo che sono li a leccare il culo ai banchieri e che li agevolano in ogni modo, è il loro “mea culpa” di aver sbagliato “strategìa”.
Anche qui, l’errore costruisce sé stesso, facendogli commettere il secondo errore…
Gli altri, quelli del “possesso”, li trattano da inferiori e da “minus habens”.
Le conseguenze? Sono quelle che vediamo, una società in cui le regole vengono fatte da questi due gruppi e… le sbagliano tutte, ma proprio tutte.
Sono quelli che “non hanno la forza e neppure la ragione”, parafrasando Allende… se parafrasassi me stesso, direi che hanno la forza del senso di colpa”, altro non hanno.
Comprendete questo post e giungete alla verità: quella voce mentale può essere azzittita.
Davvero. Sta a voi capire come e… solo voi potete farlo.