Le barzellette sono una cosa seria, ci vuole acume, intelligenza per inventarle. La barzelletta è la rappresentazione di un processo mentale paradossale, il protagonista, il luogo dove essa avviene è senza tempo…
L’unica cosa che non scade è “la dimostrazione della logica che la sostiene”.
Negli anni 70 per esempio c’erano un sacco di barzellette che cominciavano cosi:
C’è un italiano, un francese e un tedesco che sono davanti ad un lago
e lo devono attraversare a nuoto; il francese non ha una gamba e si butta, si muove un po poi annega; il tedesco non ha un braccio e un piede, si muove un pò poi annega; si butta l’italiano e in un attimo attraversa il lago… nel frattempo un signore stava osservando tutto ciò ed esclama stupito: “ma come hai fatto?” e l’italiano risponde: “ehh sa, quando ad un italiano gli girano le palle!!”.
Sono sparite quelle barzellette…
Il sistema non prevedeva più la differenziazione per via delle spinte all’ europa…
ma, anche se la racconti adesso, la barzelletta resiste, mantiene il suo “messaggio”.
Insomma c’è la logica da soddisfare…
Due amici, camminando, stanno per pestare una m…a. Uno fa: “se la mangi ti do 10000 lire” l’altro la mangia e riceve 10000 lire. Ne incontrano un’altra e dice all’amico: “se la mangi tu ti do anch’io 10000 lire” il secondo la mangia e riceve le 10000 lire. Si incamminano contenti.. dopo pochi passi uno dice all’altro: “ma ti rendi conto che abbiamo mangiato una m…a ciascuno e non abbiamo guadagnato niente?”.
Ogni barzelletta per essere divertente deve essere completa, deve rispettare l’intera sequenza logica.
Chi le racconta diventa ininfluente, una specie di “voce narrante”, la barzelletta infatti, viene goduta da chi ascolta…
Il guaio sono le barzellette raccontate male dalla “voce narrante”, oppure peggio, le barzellette raccontate a metà…
Come questa:

Era solo raccontata a metà…
Ecco la metà che manca….

Lo sguardo è quello di un diversamente intelligente!
La barzelletta continua

Che dire? il ponte era “il ponte m-RNA” e al ponte m-RNA non je devi rompe er cazzo!
Di Franco Remondina
