Mutazione in atto!

Siamo al 194° giorno della amministrazione Trump. Oggi!
L’incubazione è durata circa 100 giorni, poi i sintomi hanno mostrato in termini inequivocabili quella mutazione che vediamo, Trump è passato da “egocentrico” a “megalomane”.

La megalomania (dal greco μεγαλομανία, ovvero mania di grandezza) è un tipo delirante di autocoscienza e comportamento di un individuo, espresso in una sopravvalutazione estrema della propria importanza e delle proprie capacità, con fantasie di grandezza, onnipotenza e superiorità.

I recenti provvedimenti adottati dimostrano, nei fatti, l’avvenuta mutazione.

Ma sono le esternazioni, il modo di comunicare, che ancora di più aggravano la dimostrazione, Trump , il megaloTrump, annuncia “le tariffe” così

Tiene in mano la lista…

I primi 100 giorni sono stati un crescendo di intenzioni dichiarate e di fallimenti continui nei risultati.
Beh, in realtà i risultati sono evidenti a chi è capace di capire lo svolgimento dei provvedimenti presi, cioè i provvedimenti di Trump sono TUTTI un “cavallo di Troia” contro gli americani, il guaio è che gli americani non lo capiscono.

Prendiamo per esempio la faccenda che viene chiamata ICE, ovvero il controllo delle frontiere, con uno stanziamento di quasi 200 miliardi…
Un nuovo dipartimento con l’assunzione di un numero imprecisato di “agenti”, come se gli US avessero bisogno di un ulteriore corpo militarizzato oltre quelli già esistenti.
Pensateci un attimo, esercito, guardia nazionale, FBI, corpi di polizia, agenti della DEA, NSA, CIA, Sceriffi e agenti di ogni contea, Marina Militare, agenti anti immigrazione, Polizia Fiscale, ora anche guardie dell’ICE.

Non viene il sospetto che invece della terra degli uomini liberi, l’America sia una terra che ricordi l’URSS?
O se volete ricordi la Roma di Nerone?

Gli americani sanno oppure no che l’ICE rimarrà negli anni a venire?
Che una volta emanata la legge per gli immigrati, essa varrà anche per i cittadini americani?
Una federazione di 52 Stati permetterà all’ICE di controllare ogni americano che desideri andare dalla California al Nevada, per esempio…

Ma queste cose Trump non riesce a pensarle, c’è chi le pensa e gli racconta, lo consiglia, di approvarle.
Ogni singola promessa della campagna elettorale è stata finora annunciata e ogni provvedimento preso per ottenere un risultato, si dimostra capace di ottenere l’opposto di quel che si voleva ottenere.

Con una pericolosa similitudine con l’amministrazione Biden, il recentissimo provvedimento chiamato Big Beautiful Bill, evoca lo stesso acronimo di Build Back Better.

Insomma, manca solo che nomini ministro un cavallo e il gioco è fatto, ma Trump non nominerà ministro un cavallo, Lui sceglierà un asino, un somaro…

Lui stesso!

Di Franco Remondina

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