Il discorso di Putin ha tracciato la rotta!
Nel suo discorso Putin ha detto esattamente questo: noi non abbiamo bisogno della terza guerra mondiale, l’occidente ne ha bisogno!
Ma la Russia non ha questo bisogno.
L’Oriente ha chiaramente capito che la perversione monetaria dell’occidente è arrivata alla questione cruciale: la sovrapproduzione!
E’ una questione che si può trovare discussa già da Marx nel terzo tomo de Il Capitale.
L’Occidente ha, di fatto, una sovrapproduzione di denaro che non può venire “valorizzato”!
“Ma anche nell’ipotesi spinta all’estremo che abbiamo appena fatta, la sovrapproduzione assoluta di capitale non è una sovrapproduzione assoluta in generale, ma solo una
sovrapproduzione di mezzi di produzione in quanto operano come capitale e devono, perciò, in proporzione al valore accresciuto che deriva dall’aumento della loro massa, valorizzare questo valore, creare un valore supplementare” (Marx, Il Capitale Libro III)”.
Infatti è questa la situazione, la guerra in Ukraina è solo fumo negli occhi, solo una mossa Kansas City, dove mentre tu guardi dalla parte che loro dicono, dall’altra parte avviene quel che importa.
Siamo in una crisi di sovrapproduzione di denaro in rapporto alla valorizzazione del capitale che ci si aspetta di avere.
I russi parlano di questo, Putin parla di questo…
L’occidente è il solo imperialista al mondo.
Ma ha studiato poco la teoria del Capitale, o se la studiata, non l’ha capita.
Nell’esempio del capitale-merce, fondamentale per il realizzo del plusvalore prodotto, il surplus del capitale-merce esiste solo in rapporto al potere d’acquisto dei lavoratori e non in rapporto alla soddisfazione delle necessità di una società in cui la grande maggioranza deve rimanere povera.
Qui ci si imbatte in una contraddizione ineliminabile del capitalismo: gli operai sono importanti per il mercato capitalistico, ma in quanto venditori di forza-lavoro la borghesia ha la tendenza ad abbassare il prezzo del loro valore, il salario, e ciò determina una scarsa domanda. Inoltre, nei periodi di crisi gli operai rimasti in produzione lavorano più di prima, ma i loro bisogni al pari di quelli dei disoccupati sono soddisfatti peggio di prima perché
vengono falcidiati i salari. Ciò paralizza ulteriormente il consumo.
Nel capitalismo si fa in modo che non si producano troppi prodotti, ma troppe merci rispetto alla capacità di acquisto dei lavoratori. In effetti sono le barriere che il capitale stesso pone alla sua capacità di generare ricchezza ad essere assoluti (in quanto il capitale non produce per il benessere della società ma per il profitto), non la sovrapproduzione.
Quindi?
Una costante nell’occidente è quella di basare il suo PIL sui servizi, non sulle merci, capite che l’offerta di servizi, non può costituire un “valorizzatore” adeguato alla massa di denaro circolante?
Questa è la causa della guerra, questa è la motivazione per il depopolamento.
Invece di avere una elite illuminata, abbiamo raggiunto il “picco dell’elite”, l’Oriente invece capisce la sovrapproduzione di merci e di denaro.
Ha il futuro davanti.
Hanno orizzonti intellettivi che gli permettono di pensare come “valorizzare” il denaro creato, cosa che gli attuali pensatori non sono mai riusciti a fare.
Il limite ebreo è sempre lo stesso, quello di Babilonia la Grande.
Putin? Ha detto quel che doveva dire…
L’apartheid del mondo morto, cioè il nostro, è cominciato.
Ah, un piccolo indizio per quel cretino di Tajani…
Il mondo ci taglia fuori!
Giusto cosi.