Non è più “se” ma “quando”…

Ormai è diventato evidente: il mondo ha bisogno di una moneta.
La situazione è chiara a tutti:

“Sempre più persone si chiedono se il gold standard porrà fine alla crisi finanziaria in cui ci troviamo. La domanda non è tanto se ci aiuterà o se ricorreremo all’oro, ma quando …

Tutte le grandi inflazioni finiscono con l’accettazione del denaro reale – l’oro – e il rifiuto del denaro politico – la carta.” – Ron Paul

L’attuale assetto del mondo ha consentito una aberrazione monetaria, ha dato vita alla moneta politica.
Una moneta che non vale nulla, in sè stessa, è solo “una promessa di valore” o la promessa di valere in futuro, ma solo a seguito di una condizione: la politica che ne è alla base DEVE rimanere quella attuale.
Ora è chiaro che l’inquietudine politica sia ormai percepibile a livello mondiale.
L’agenda politica ha commesso il classico errore del “passo più lungo della gamba”, cioè ha presupposto che il processo di produzione delle merci fosse marginale e sussidiario alla moneta.
Hanno fatto diventare la moneta una merce e questo ha reso il mondo intero SENZA UNA MONETA-Moneta.
Spero che si capisca quel che è avvenuto: la perdita di status della moneta.
Quale è la caratteristica della moneta?
Quella di rappresentare una riserva di valore in futuro.
E’ qui che c’è il problema!
Tale riserva di valore non è più assicurata nel futuro.
Chi produce merce è stato messo in competizione con chi produce moneta-merce e questo ha fatto sorgere il problema della riserva di valore della moneta.
E’ venuta alla luce l’assurdità della “moneta politica”.

Questa premessa ci permette di capire il motivo che genera lo stato di incertezza mondiale, il dollaro (moneta politica) non dà più certezze di “riserva di valore”.

L’ emissione di moneta è il catalizzatore evidente della crisi della moneta politica, essa avviene sempre “a debito”, cioè gravata da tassi di interesse, ad un certo punto l’interesse uccide la moneta politica.

Il debito federale degli US è giunto al suo punto di non ritorno, cioè per ogni dollaro emesso, l’interesse supera il valore emesso.
Evito di usare il linguaggio degli economisti, ormai è più importante il concetto che la forma lessicale con cui viene esposto e il concetto è questo: il dollaro verrà svalutato grandemente attraverso l’inflazione.
Un dollaro più debole è, dicono tutti , un modo pratico per affrontare la spirale del debito.

Il ritorno a una moneta-moneta è apparso evidente fin da subito nelle mosse della amministrazione Trump, i rimandi a Fort Knox erano indicativi.
Tralasciando le questioni polemiche, legate a quanto oro ci sia a Fort Knox, il piano è e deve essere quello di conservare la guida del mondo, almeno così agiscono in America.
Facciamo due conti?
Certo, ma prima dovete considerare che il sistema della “moneta politica” deve e può ancora agire sulla base del fatto che la moneta politica viene ancora accettata.
Trump può stampare dollari e comprare oro fisico, quanto ne serve…

E’ quello che viene e verrà fatto, acquistare oro sul mercato libero, facendo così aumentare il prezzo dell’oro e, di conseguenza, svalutando il dollaro nei suoi confronti.

Quanta svalutazione?
La portata di questa operazione è gigantesca, per cui è ragionevole aspettarsi un prezzo dell’oro molto più alto come parte della soluzione.

L’oro a 10.000, 20.000 dollari l’oncia?
Forse, o forse anche di più… è possibile.

Ipotesi: l’oro a 20.000 dollari l’oncia
In tal caso i 261 milioni di once che Washington dichiara di possedere varrebbero improvvisamente circa 5.200 miliardi di dollari, rafforzando il lato attivo del bilancio del governo statunitense.

Questa misura, unita alle azioni di Trump in Medio Oriente, dove ha raccolto accordi per 1000 miliardi di dollari, aggiusterebbe il bilancio federale…

Naturalmente , SOLO DOPO AVER RIMPINGUATO LE RISERVE D”ORO DI FORT KNOX, verrà fatta l’ispezione.
Ma ormai non è più complottismo, è logica e la logica dice che non c’è più un “se”, ma solo un “quando”…

Che ve lo dico a fa?

Di Franco Remondina

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