Francamente rivoltante!
Che il CTS comitato tecnico scientifico sia vincolante sui diritti costituzionali è una cosa aberrante, una mostruosità contro il Diritto Costituzionale.
La cosiddetta società civile è una menzogna storica! Lo si è visto in questa occasione ma lo si è sempre visto da che si ricordi.
Dopo la stagione dei “diritti civili” che andava dalla rivoluzione francese fino al 1968 siamo entrati in una nuova e consolidata fase dei “diritti incivili”, una sorta di restaurazione dello stato sociale pre illuministico.
Non è più la ragione che si espande verso l’universalità dei diritti, ma è la “ragione dei pochi” che si concentra sulla giustificazione che essi siano necessari e i molti siano di troppo.
Cosi nascono progetti di depopolamento del pianeta, si giustifica qualunque abominio, qualunque strumento utile a perseguire e ottenere tale risultato.
La forza di estensione dei diritti per tutti è stata cosi prolungata e in qualche modo cosi svalutata che l’eccesso di offerta ha di fatto azzerato la domanda.
Non si chiedono più i diritti fondamentali, vengono dati per certi, ma proprio questa mancanza di domanda è la trappola mentale e sociale in cui siamo finiti.
Non c’è richiesta di libertà, anzi, c’è una richiesta continua di cessione di libertà.
Le mascherine ne sono l’emblema, lo stendardo, il vessillo.
Inutili e dannose, iconografia del furto, della rapina…
Troppi diritti e pochi doveri!
La società civile che a lungo aveva lottato per garantire i diritti alle minoranze si è dimenticata che anche la maggioranza ha dei diritti?
Ricordate le feroci spinte emotive alla base della rottura della tradizione? Quelle sul voto alle donne, sul divorzio, sulla sessualità, sull’aborto?
Hanno sempre avuto persone che ne incarnavano tali spinte, nascevano dei movimenti d’opinione che supportavano tali spinte.
Erano chiamate o venivano definite “movimenti civili” e spesso andavano contro la legge.
In modo non violento.
Si trovò una formuletta magica, quella della obiezione di coscienza.
Cosi si preferiva andare in carcere piuttosto che partire per il Vietnam, ci si faceva crescere i capelli per protesta, c’era una sorta di critica individuale che era basata sulla coscienza di ciascuno. L’individuo come possessore esclusivo dello spazio che occupava col suo corpo, dichiarava che all’interno dei suoi confini c’erano leggi diverse e che valevano per lui>; chiamava questa roba “leggi di coscienza”.
Oggi nessuno che faccia obiezione di coscienza su questa farsa dei tamponi, dei prelievi, delle mascherine e del distanziamento sociale?
No, non riesce a sorgere quella pulsione emotiva necessaria.
La maggioranza accetta di essere maggioranza “silenziosa”, cosi come fu definita 60 anni fa cioè di venire silenziata da minoranze sempre più minoranze in numero e scopo.
Meno, molto meno del’1% della popolazione, controlla il 99,9999% di questa.
Lo 0,001% fa disobbedienza civile, se cosi si può dire!
Se ne fotte delle Costituzioni e delle leggi.
E’ una sorta di tirannia mentale basata su questa prassi della disobbedienza civile, dell’obiezione di coscienza.
E il restante 99,9999%?
Fa il contrario!
Obbedienza incivile!

