La dimostrazione plastica che ai posti di comando ci sia gente che non è adeguata.
Ogni popolo ha il governo che esprime il sentimento comune…
Che dire?
La storia delle oche del campidoglio la conoscete vero?
Nel 390 a.C. i Galli, guidati dal loro re Brenno, giunsero a Roma e la saccheggiarono; decisero poi di assaltare il Campidoglio. Qui pochi giovani scelti resistevano.
Una notte Marco Manlio, un soldato che dormiva presso il tempio di Giunone, sentì le oche starnazzare: erano le oche sacre alla dea e per questo risparmiate dai soldati romani nonostante l’estrema fame e carestia.
Marco Manlio si alzò e corse alle mura della rocca del Campidoglio. Si scontrò con un Gallo che insieme agli altri stavano scalando la rocca: affrontò il primo e gli strappò le dita.
Intanto le oche continuavano a starnazzare e svegliarono tutto l’esercito che si precipitò a dare man forte a Marco Manlio. I Galli furono così respinti
Ci manca Marco Manlio, ci manca l’esercito romano, quel che non manca sono le oche!
Sanno solo starnazzare, fare casino…
Ma alla fine gli viene tirato il collo.
Le oche che starnazzano ora sono le stesse che starnazzavano per i porti aperti, per abbracciare un cinese, per aver vissuto sopra i propri mezzi, per il debito pubblico, per l’accoglienza….
Mai una volta contro il potere che ci sta devastando come tenore di vita e come comunità.
Dove sono le sardine?
Sono sempre state oche, sanno solo starnazzare, prima o dopo gli tireranno il collo!
Di Franco Remondina
Nel tempio di Giunone ci sono sempre i Marco Manlio, Muzio Scevola e Company, osservano le oche e perché starnazzano.