https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34954396/
trad
Prove per un’origine murina della variante SARS-CoV-2 Omicron
Changshuo Wei 1, Ke-Jia Shan 1, Weiguang Wang 1, Shuya Zhang 1, Qing Huan 2, Wenfeng Qian 3affiliazioni espandere
- PMID: 34954396
- PMCID: PMC8702434
- DOI: 10.1016/j.jgg.2021.12.003
Articolo PMC gratuito
Astratto
Il rapido accumulo di mutazioni nella variante SARS-CoV-2 Omicron che ha consentito il suo focolaio solleva dubbi sul fatto che la sua origine prossimale si sia verificata nell’uomo o in un altro mammifero ospite. Qui, abbiamo identificato 45 mutazioni puntiformi che Omicron ha acquisito dalla divergenza dal lignaggio B.1.1. Abbiamo scoperto che la sequenza della proteina spike di Omicron è stata sottoposta a una selezione positiva più forte rispetto a quella di qualsiasi variante SARS-CoV-2 segnalata nota per evolversi in modo persistente negli ospiti umani, suggerendo una possibilità di salto dell’ospite. Lo spettro molecolare delle mutazioni (cioè la frequenza relativa dei 12 tipi di sostituzioni di basi) acquisite dal progenitore di Omicron era significativamente diverso dallo spettro dei virus che si sono evoluti nei pazienti umani, ma assomigliava agli spettri associati all’evoluzione del virus in un topo ambiente cellulare. Inoltre, le mutazioni nella proteina spike di Omicron si sono sovrapposte in modo significativo alle mutazioni SARS-CoV-2 note per promuovere l’adattamento agli ospiti di topo, in particolare attraverso una maggiore affinità di legame della proteina spike per il recettore di ingresso delle cellule di topo. Collettivamente, i nostri risultati suggeriscono che il progenitore di Omicron è passato dall’uomo ai topi, ha accumulato rapidamente mutazioni favorevoli all’infezione di quell’ospite, quindi è tornato negli esseri umani, indicando una traiettoria evolutiva interspecie per l’epidemia di Omicron.
Parole chiave: Origini evolutive; Spettro molecolare delle mutazioni; omicron; dominio di legame al recettore; SARS-CoV-2; Interazione Spike-ACE2.