IL PICCO DEL LINGUAGGIO INUTILE

Di Franco Remondina (dodicesima.com)
Il concetto è semplice: è lo Stato che stabilisce cosa sia “moneta”, non è mai la “moneta” a stabilire cosa sia Stato.
Aver adottato l’euro è stato un atto di resa dello Stato, una resa intellettuale, prima ancora che di rappresentanza politica. Cosa vuol dire?
Vuol dire che i quadri politici, ovvero quelle persone che lavorano a tempo pieno in politica, sono incapaci intellettualmente di capire cosa sia causa e cosa sia effetto.
E’ molto semplice: non capiscono!
Naturalmente la leggenda complottista imperante sul web cerca di far passare l’ipotesi che ci sia una linea guida, che questi politici seguano quella…
Ma, è vero?
No, non è vero, sono idioti, non capiscono è per questo che le cose vanno così.
Anche tra i politici ci sono graduatorie, ci sono quelli meno bravi e quelli più bravi. La domanda però è questa: meno bravi o più bravi in cosa?
Nell’uso del linguaggio ampolloso e depistante!
Gli specialisti assoluti sono quelli dell’area definita progressista; sono stati bravi per un mezzo secolo, bravi con le chiacchiere, quelle inutili, legate ai “massimi sistemi”, la povertà, la fame nel mondo, l’inquinamento…
Sentirli snocciolare le loro interpretazioni lessicali dei problemi è stato esaltante negli anni 60, poi è diventato recriminante negli anni 70, negli anni 80 è stato sognante, negli anni 90 è stato un mix di speranza, di “finalmente al potere” e “tutto qui”…
L’ultimo ventennio è stato esilarante! Sono macchiette, grotteschi interpreti del “vorrei ma non posso”.
E’ il limite delle parole, hanno raggiunto il “picco del linguaggio”.
Sui temi della “moneta” mai una parola. Un giovane Einaudi, negli anni ’30 dello scorso secolo, diede alle stampe uno studio di oltre 400 pagine: La moneta immaginaria di Federico Barbarossa…
Avete mai sentito Bersani parlarne? E Renzi? E, andando all’indietro, Dalema o Berlinguer? Bertinotti?
Avete mai notato che, a seguito di una domanda, la risposta non è mai una risposta?
Domanda: che tempo fa oggi, in altre parole, fuori c’è il sole?
Risposta: devo fare una premessa; storicamente su questo pianeta ci sono stati periodi di grande siccità e di grandi alluvioni, ecco il punto, siamo capaci di prevedere e di mettere in sicurezza il nostro territorio in casi estremi?
Minchia johnny… ti avevo solo chiesto se c’era il sole, se no prendevo anche l’ombrello!
Il picco del linguaggio è stato raggiunto e superato? In altri termini, ha ancora presa?
No, non paga più!
E’ venuto il momento delle vere risposte, non le chiacchiere progressiste. Quali sono le risposte? Sono la conseguenza delle domande che sono venute a galla, le domande vere!
Cosa è, per lo stato, la moneta? E’ il mezzo attraverso il quale ci si accorda sull’equivalenza del valore delle merci.
La cosa più importante è questa! No: la fame nel mondo, quella è il riflesso della incapacità di capire cosa sia la moneta.
La moneta è un mezzo, non una merce. Se avete una bottiglia di Coca Cola e una banconota da 10 euro, prendetele… Ce le avete? Ok, partiamo dalla Coca… Davanti al nome c’è un “C” inserita in un cerchio, la vedete?
Ora prendete la banconota… davanti a BCE c’è la stessa “C” inserita in un cerchio!
La banconota è come la bottiglia di Coca: una merce!
Il simbolo del Copyright dice che non è denaro fiscale, ma una merce e che la BCE è produttore di quella merce!
Credo sia chiaro…
Quali sono le implicazioni?
Che siamo in una situazione paradossale: siamo in assenza di “moneta” o, meglio, siamo in regime di baratto condizionato: abbiamo una merce che funge da denaro.
Bertinotti non ve l’ha detto? E Grillo? e Di Maio? E tutti gli altri?
Se capite il giochino non li voterete mai più! 
        
    
Di Franco Remondina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *