Beh, anche l’impero romano sembrava non dovesse cadere, poi invece è crollato.
Il punto è che anche l’impero massonico sembra che non debba cadere…
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***** REALE ****** Problema: nessuno compra titoli del Tesoro USA
Nessuno vuole i titoli del Tesoro americano. Le vendite di obbligazioni sono nella fase peggiore dai tempi della Guerra Civile. Il governo federale ha accumulato così tanto debito che pochi, se non nessuno, in tutto il mondo vogliono più prestargli denaro. Ciò non può finire bene.
Un tempo simbolo della potenza economica americana e accettato come moneta globale del regno, i titoli del Tesoro statunitense sono caduti in disgrazia, con gravi conseguenze per i contribuenti, gli investitori e i mercati finanziari.
Le forze economiche elementari – troppa offerta e insufficiente domanda – si sono scontrate creando la peggiore tensione per i titoli di Stato americani dai tempi della Guerra Civile. Il governo continua a prendere prestiti per coprire i suoi deficit di bilancio, mentre gli acquirenti di quel debito, un tempo affidabili, sia in patria che all’estero, si sono tirati indietro.
Il risultato: gli investitori chiedono i rendimenti più alti dal 2007. Le aste di nuove obbligazioni, che un tempo erano una routine, ora stanno andando malissimo . E i portafogli obbligazionari vengono assolutamente martellati. I titoli del Tesoro a più lunga scadenza si trovano in un mercato ribassista peggiore del crollo delle dot-com e quasi altrettanto grave di quello del 2008.
Già il 2,5% della produzione economica degli Stati Uniti servirà a ripagare i debiti esistenti, una cifra che alcuni analisti prevedono raggiungerà il 4% entro il 2030. Già con enormi deficit, l’unico modo per il Tesoro di pagare gli interessi – insieme ad ambiziosi programmi di spesa come il CHIPS Act e la remissione dei prestiti studenteschi – è continuare a prendere in prestito.
Ora sono Intrappolati in una spirale viziosa che può portare SOLO alla morte finanziaria del Paese. Non c’è altro risultato possibile perché il governo non fermerà la spesa.
Di Franco Remondina