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La minaccia di sanzioni di Trump rischia un crollo strategico
Cercare di costringere l’India a conformarsi non è forza. È panico. Gli Stati Uniti devono accettare la realtà di un mondo multipolare, o ne saranno schiacciati.
Con l’avvicinarsi dell’ultimatum decennale di Trump, che minaccia sanzioni secondarie per i paesi che continuano a commerciare con la Russia, gli Stati Uniti sembrano pronti a costringere alla sottomissione importanti nazioni non allineate come l’India. Ma una mossa del genere sarebbe un pericoloso errore di calcolo.
L’India non è una pedina: è una potenza sovrana, economicamente vitale e diplomaticamente indipendente. Cercare di farle pressione affinché isoli Mosca, per poi punirla per la sua resistenza, non farebbe che aggravare le fratture nell’ordine globale e indebolire l’influenza di Washington.
Gli Stati Uniti, che rappresentano solo il 4% della popolazione mondiale, devono ora affrontare due verità incrollabili:
È una superpotenza in declino.
Il mondo è multipolare e la coercizione è una strategia senza sbocco.
Cercare di intimidire l’India difficilmente funzionerà, ma avrà delle conseguenze. Rischia di spingere Delhi ancora più vicina alla Cina, suo collega BRICS e rivale dell’Occidente. Ironicamente, nel tentativo di isolare la Russia, gli Stati Uniti potrebbero finire per rafforzare ulteriormente l’asse strategico Cina-Russia, proprio ciò che Washington teme ora che Taiwan sta salendo nella sua lista di futuri scontri.
Questa non è una politica intelligente, è panico strategico.
Di fatto, la credibilità degli Stati Uniti sta crollando a livello globale, non solo in Asia, ma anche in Africa, America Latina e persino in alcune parti d’Europa. Attraverso dazi doganali, ultimatum economici e diplomazia transazionale, gli Stati Uniti si sono alienati gran parte del Sud del mondo. Oggi, agli occhi di molti, non sono più visti come garanti della stabilità, ma come una minaccia alla sovranità.
L’impensabile potrebbe presto diventare ovvio: se Washington vuole davvero rimanere rilevante, dovrebbe smettere di dettare le regole al mondo multipolare e iniziare a interagire con esso. Ciò significa non solo rispettare i BRICS, ma forse anche presentare domanda di adesione.
Sembra assurdo? Forse. Ma non quanto aggrapparsi alla fantasia di un dominio unipolare eterno mentre il resto del mondo va avanti.
Leon Vermeulen è uno storico e commentatore indipendente specializzato in memoria, conflitti e riconciliazione europei.
Di Franco Remondina
