RITORNO AL FUTURO!

Senza che la gente se ne rendesse conto, partiti politici, sindacati, lobbies varie hanno compiuto una operazione di espropriazione del futuro.

Lo hanno fatto con la memetica, cioè estrapolando dal lessico comune delle parole grimaldello e invertendone il significato.

Esempi di cosa sia un “meme” , sono parole, “frasi-tipo”, modi di dire…

“Prevenire è meglio che curare” è un meme, cioè una “frase-tipo”, viene ripetuta da tutti, esaltando il presupposto di una condivisione, che si pretende essere scontata.

Cosi come un saluto del tipo: “Ciao caro”… oppure il ” ciaone..”…

Questo a livello spicciolo, poi, c’è il meme organizzato!

Sono parole che improvvisamente emergono dall’oscurità lessicale e diventano virali nel linguaggio:  sinergia, coesa, discontinuità, mobilità…

Spesso, anzi sempre, assumono o pretenderebbero di assumere un carattere progressista.

Altro meme… la parola “progressista” viene ancora usata in ambiti sociali per fenomeni come la globalizzazione per impedire la verifica personale e la valutazione sulla base della propria esperienza, che in passato si vivesse meglio.

Cosi veniamo al punto, lo sforzo compiuto di criminalizzazione dello stato, ha prodotto la bellezza progessista delle privatizzazioni e di converso la scomparsa dell’organizzazione del lavoro a livello statale.

La faccenda è semplice se ci sono due sistemi d’impresa, Stao e Privati, le offerte di lavoro sono due, se scompare  uno dei due, la disoccupazione diventa doppia. Pare evidente!

Ma non è solo questo, anche le competenze decrescono e in pochi anni si diventa meno capaci e si hanno meno inventiva, meno brevetti, meno opportunità.

Pare evidente? Di più, è verificabile!

Che lo stato si sia ritirato per favorire i “progresso”, per lasciare libertà di imprendere ai privati è stato effetto di un meme catastrofico.

L’assenza di indirizzo statale, su direttive volte a perseguire il “bene per tutti”, ha lasciato campo libero all’ottenimento dell’opposto “bene per pochi”.

Questo è quello che è accaduto e accade.

Certo, la sinistra progressista ve lo racconta ancora, ma se fosse davvero dalla parte del popolo, non parlerebbe come pretende la memetica, non direbbe “mobilità”, parlando di licenziamenti, direbbe “perdita” del posto di lavoro, non direbbe “crisi ecologica, direbbe mancata ripiantumazione di alberi…

Cosi vedete, la logica è solo un optional per alcuni, ma oggi, il ritorno in campo dello stato, del suo modo di fare impresa, istituirebbe di nuovo il “motore assente” nella globalizzazione, contribuirebbe a calmierare i soprusi degli imprenditori, e ridarebbe dignità al lavoro competente, alla competenze, al merito. E’ cosi che l’Italia è divenuta “grande” ed è cosi che può riscoprirsi tale.

 

Di Franco Remondina

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