https://www.nature.com/articles/d41586-022-03832-z
Un wormhole olografico attraversato in un computer quantistico
Un sistema di nove bit quantistici è stato utilizzato per simulare uno stato noto come wormhole olografico, un concetto che caratterizza i tentativi di riconciliare la meccanica quantistica con la teoria generale della relatività.
Il principio olografico è una guida nella nostra ricerca per capire come combinare le due teorie più celebri della fisica moderna: la meccanica quantistica e la relatività generale. Secondo questo principio, le teorie che includono sia la meccanica quantistica che la gravità possono essere esattamente equivalenti ad altre teorie che coinvolgono la meccanica quantistica ma non la gravità. Tale descrizione alternativa è nota come duale e ha meno dimensioni rispetto alla sua controparte gravitazionale, proprio come un ologramma proiettato su una superficie 2D visualizza un’immagine 3D.
il messaggio viaggia attraverso il wormhole, sta subendo il teletrasporto quantistico, che è una tecnica mediante la quale le informazioni sugli stati quantistici possono essere inviate tra due particelle distanti ma in entanglement quantistico. Il “messaggio” in questo scenario era un segnale contenente uno stato quantico, un qubit in una sovrapposizione di 1 e 0.
“Il segnale si confonde, diventa poltiglia, diventa caos, e poi viene rimesso insieme e appare immacolato dall’altra parte”, dice Spiropulu. “Anche su questo minuscolo sistema potremmo sostenere il wormhole e osservare esattamente quello che ci aspettavamo”. Ciò è dovuto all’entanglement quantistico esistente tra i due buchi neri, che consente di mantenere all’altra estremità le informazioni che cadono in una parte del wormhole. Questo è uno dei motivi per cui un computer quantistico è adatto a questo tipo di ricerca.
La simulazione aveva una risoluzione relativamente bassa perché utilizzava solo nove bit quantici, o qubit. Aveva la forma generale dell’oggetto raffigurato, come la fotografia di un uccello scattata da lontano, ma la simulazione doveva essere messa a punto con cura per rappresentare le caratteristiche di un wormhole. “Se vuoi vedere questo come un wormhole, ci sono una serie di parallelismi, ma è sicuramente una questione di interpretazione” , afferma Adam Brown della Stanford University in California, che non è stato coinvolto in questo esperimento.
L’uso di un computer quantistico più potente potrebbe aiutare a rendere più nitida l’immagine. “Questo è solo un baby wormhole, un primo passo per testare le teorie della gravità quantistica, e man mano che i computer quantistici si ingrandiscono, dobbiamo iniziare a utilizzare sistemi quantistici più grandi per provare a testare le idee più grandi nella gravità quantistica”, afferma Spiropulu.
Stanno cercando di accedere a un futuro?
Si, stanno davvero cercando di formattare un futuro.
Ci avevano già provato negli anni 60 del 900, poi ancora e ancora, anche adesso.
I computer quantistici…
Ma nonostante la loro ossessione i risultati sono deludenti, anzi fallimenti completi.
Non è cosi che funziona.
E c’è anche un altra cosa, fra poco i super computer quantistici e no, avranno talmente tanti problemi che metà basta.

