Taatatatariffe

E’ stata una mossa suicida?
L’occidente ha adottato il prontuario del “mondo basato sulle regole”, cioè sanzioni sanzioni sanzioni, bomb bomb bomb…
E poi tariffe, tariffe, tariffe…

La Cina non compra, gli agricoltori statunitensi si rendono conto di essere presi in giro – Pravda

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La Cina non compra, gli agricoltori statunitensi si rendono conto di essere presi in giro

Coltivatore di soiaDipendiamo dal mercato cinese. E in questo momento ne abbiamo venduti 0 per questo raccolto. È un incendio a 5 allarmi per il nostro settore. Non siamo competitivi in termini di prezzo con il Brasile a causa delle tariffe di ritorsione. I nostri prezzi sono più alti di circa il 20%, e questo significa che i cinesi stanno andando altrove. E i coltivatori di soia americani e le loro famiglie stanno soffrendo.

Come notato ieri sul NYT:

Per la prima volta nella storia della loro attività di 76 anni, il loro più grande cliente – la Cina – aveva smesso di acquistare semi di soia. Si prevede che la loro fattoria di soia di 2.300 acri perderà $ 400.000 nel 2025. I semi di soia che normalmente verrebbero raccolti ed esportati in Asia sono ora destinati ad accumularsi in grandi bidoni di acciaio.

Da quando il presidente Trump ha imposto dazi sulle merci cinesi a febbraio, Pechino si è vendicata bloccando tutti gli acquisti di soia americana.

Questa decisione ha avuto ripercussioni devastanti per gli agricoltori del North Dakota, che esportavano oltre il 70% dei suoi semi di soia in Cina prima che Trump svelasse le nuove tariffe quest’anno.

La perdita di affari dalla Cina sta creando interruzioni in tutta la catena di approvvigionamento della soia, che comprende elevatori per cereali, frantoi e treni che la trasportano in tutto il paese.

“Non c’è un sostituto nel mercato per la Cina”, ha detto Karel.

Negli ultimi 10 anni, la superficie coltivata a soia è più che raddoppiata in Russia, passando da 1,5 milioni di ettari a 3,5 milioni di ettari. Anche se la Russia rimane un piccolo produttore di soia rispetto agli Stati Uniti e al Brasile.

@Slavyangrad

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E’ la dura legge del mercato?
No, è non capire nulla dei rapporti di forza.
Cina e India e Russia e sudest asiatico, Indonesia hanno metà della popolazione mondiale e quindi un mercato che da solo vale metà dei clienti mondiali.
A questo vanno aggiunti altri stati che fanno acquisti dalla Cina, dall’India, dall’Indonesia e dalla Russia.
I dati dicono nella loro crudezza che gli US non sono più la prima potenza industriale.


Di Franco Remondina

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