
Se la nostra nazione può emettere un’obbligazione in dollari, può emettere una banconota da un dollaro. L’elemento che rende buona l’obbligazione, rende buona anche la cambiale. La differenza tra l’obbligazione e la banconota è che l’obbligazione consente agli intermediari finanziari di raccogliere il doppio dell’importo dell’obbligazione e un ulteriore 20%, mentre la valuta non paga nessuno tranne coloro che contribuiscono direttamente in qualche modo utile.
È assurdo affermare che il nostro Paese possa emettere 30 milioni di dollari in obbligazioni e non 30 milioni di dollari in valuta. Entrambe sono promesse di pagamento, ma una promessa ingrassa gli usurai e l’altra aiuta il popolo.
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Vedete quindi la banale verità, pagare in contanti aiuta il popolo, se il governo limita il contante è dalla parte degli usurai.
Se lo stato non fosse stato corrotto dagli usurai, attraverso partiti e sindacati venduti e corrotti, l’Italia e TUTTI gli stati al mondo, non avrebbero problemi.
Uno stato che non fosse corrotto, non avrebbe mai, sottolineo MAI, un problema di debito pubblico, che tra l’altro è ricchezza del privato.
Il problema oggi è che c’è un picco del debito?
No, il problema è che c’è un picco dell’usura.
Lo stato potrebbe stampare denaro contante e comprare le sue stese obbligazioni.
Pensate che questa cosa è stata ripetutamente fatta dalla Bank of England, che poco prima della Brexit, stampò 400 miliardi di sterline per comprare 400 miliardi di titoli di stato inglesi facendo calare il deficit…
E’ una operazione a costo zero!
Non la si vuol fare perchè sono tutti corrotti.
Banca d’Italia e le altre banche centrali dovrebbero essere chiuse!
Basta e avanza la ragioneria dello stato.
Pensate che c’è sul tavolo dei corrotti l’opzione di stampare una banconota-moneta da MILLE MILIARDI…

https://it.wikipedia.org/wiki/Moneta_da_mille_miliardi_di_dollari
L’idea di battere una singola moneta in platino dall’enorme valore facciale di mille miliardi di dollari statunitensi (in inglese Trillion dollar coin) è stata concepita e ipotizzata nel 2011, nel corso della crisi politica vertente sul tetto al debito statunitense, quale metodo con cui bypassare lo stallo politico che rendeva necessaria, da parte del Congresso americano, l’approvazione di un innalzamento del tetto massimo al debito pubblico degli Stati Uniti d’America al fine di evitare il cosiddetto fiscal cliff, vale a dire il baratro fiscale a cui sarebbe andata incontro l’economia statunitense a seguito dei drastici tagli alla spesa pubblica imposti al governo americano.
Il conio di una moneta da mille miliardi di dollari era inteso a creare un importo pressoché uguale di signoraggio, fuori bilancio, o profitto numismatico, che sarebbe entrato in bilancio, da trasferire al Dipartimento del Tesoro americano.
L’emissione valutaria di dollari cartacei è soggetta a diverse restrizioni contabili e quantitative a cui, invece, non devono sottostare le emissioni monetali battute in platino[3].
L’idea si basava sulla norma giuridica contenuta nel paragrafo 5112 del Titolo 31 dello United States Code che garantisce al Dipartimento del tesoro il potere e l’autorità di “battere ed emettere monete in platino” in qualsivoglia denominazione il Segretario del Tesoro decida di scegliere. Così, una volta che il Tesoro dovesse decidere di emettere monete da mille miliardi di dollari, non dovrebbe far altro che trasportarle presso la Federal Reserve e chiedere di depositarle nel conto di tesoreria intestato al Tesoro: questo eviterebbe di emettere nuovi titoli di debito.
Il §5112(k) del Titolo 31 dell’U.S.C. è stato promulgato, in origine, dalla Public Law 104-208 nel 1996:
Il Segretario [del Tesoro, n.d.r.] può coniare ed emettere lingotti o monete di prova in conformità con specifiche, disegni, varietà, quantità, denominazioni, e iscrizioni che il Segretario [del Tesoro, n.d.r.], a sua discrezione, voglia prescrivere di volta in volta.
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Thomas Edison era uno capace di pensare, oggi invece non ci sono più uomini capaci di pensare un mondo senza usura e senza usurai!
Di Franco Remondina