Giugno è passato, i reparti di terapia intensiva sono vuoti, ma per il ministro della sanità funziona la regola del disco rotto, ripete sempre la poesia imparata a natale…
Il Covid
T’amo mio Covid; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al portafoglio in-fondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
O che al tuo giogo inchinandosi contenti
L’agil opra de l’oms che reso grave il nulla
Ei t’esorta e ti punge, e tu co ‘l lento
Giro dè pazienti idioti rispondi.
E del grave nulla l’austera
menzogna si rispecchia ampia e quieta
Il sopraffin coglione col suo silenzio accede.
Mi scuserà Carducci per il restyling…
Ma come dice la regola, è più facile ingannare qualcuno che convincerlo di essere stato ingannato.
Speranza con quel suo fisico statuario, quello sguardo lucido e fiero…
Più che gelare l’ Italia è l’Italia che dovrebbe gelare lui.
Un ministro con quella faccia un po’ cosi, con l’espressione un po’ cosi che abbiamo noi che abbiamo visto Genova…

Notate lo sguardo?
Non vi pare che sia quello preoccupato di perdere i soldi delle multinazionali del vaccino?
Un altro Poggiolini…
Ma come tutti i ministri della Sanità che l’hanno preceduto, vedi la Lorenzin, anche l’intelligente Speranza esegue ordini.
Tradotto?
Lo tengono per i coglioni… o lui tiene sè stesso per sè stesso…
Insomma i coglioni sono per sempre!
Di Franco Remondina