Usciamo dall’euro!

E’ più che una probabilità ma meno di una certezza, più probabile che sia un ordine.
E’ quel che si sta profilando, vista la scelta geopolitica compiuta dalla Germania.

I paesi creditori dell’Europa settentrionale possono convincere i loro elettori a mutualizzare il debito periferico – esplicitamente tramite emissione congiunta o implicitamente tramite la BCE – dato che le famiglie periferiche sono ricche di beni e una piccola tassa sul patrimonio ripaga il debito pubblico? Impossibile perché ingiusto…

A cosa fa riferimento Robin Brooks? Lo dice nei due tweet collegati:

C’è una periferia particolarmente ricca di asset? O più precisamente, suppongo che l’elevato debito pubblico rispetto al PIL sia associato ad un elevato rapporto tra patrimonio privato e PIL?
Si ritiene che l’Italia sia ancora più ricca di beni rispetto alla Spagna, ma è impossibile ottenere buoni dati sulla ricchezza immobiliare, a differenza della Spagna. Se non ci sono dati, non puoi tassarli…

Che cosa? Sta dicendo che tasseranno la casa?

Esattamente questo stanno discutendo, gli altri discutono e parlano dei soldi degli italiani, come niente fosse, dicono:
Esattamente la mia argomentazione. Una tassa patrimoniale del 10% ridurrebbe il debito pubblico italiano di 1/3, un 15% del 50%. Potrebbe essere organizzato tramite mutui obbligatori. Buono per l’Italia: i politici tedeschi non lo 🙈 capiscono

Abbiamo ancora da cominciare, anzi, il governo Meloni ha ancora da muovere i primi passi e zaaac…
E subito è arrivata la lettera della commissione europea a ricordarci il Patto di stabilità!
Che importa se gli altri fanno quel cazzo che gli pare, noi abbiamo i “servitori di Francia e Germania” che hanno cambiato il detto:Francia oSpagna purchè se magna” in Francia o Germania purchè se magna”.

Infatti il governo a guida Fratelli d’Italia, ha già detto che

Lo capite vero?
A questo punto solo un cambio di rotta ordinato dagli US, dopo il 9 novembre può salvare i vostri risparmi, i nostri risparmi.
Se avessimo gente non corrotta…
Ma ce l’abbiamo cosi.


Di Franco Remondina

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